andergr@und.it      Home Merqury Band

Intervista ***Versione italiana***

E-mail Stampa PDF

Come è nata la tua passione per i "Queen"? A che età hai cominciato ad ascoltarli? Hai mai visto il gruppo dal vivo? C'è una loro canzone che ami in particolare?

La mia passione per i "Queen" è nata da ragazzino, ascoltavo quasi tutta la musica rock, successivamente il mio interesse si è fatto più forte verso questo gruppo in particolare. Sono più di vent'anni ormai che ascolto le canzoni di questo gruppo e anche più recentemente, dopo la scomparsa di Freddie Mercury, la mia passione per la band inglese non è mai calata. Ho assistito ben sedici volte alle performance live dei "Queen", partecipai anche al mitico concerto al "Wembley Stadium" nel 1986! Oggi per me è praticamente impossibile raccontare le emozioni di allora, l'evento fu reso particolare grazie alla cornice di gente che vi prese parte, non fu solo lo spettacolo stesso ad essere un'emozione unica, anche tutte le fasi di preparazione al di fuori dello stadio e nelle vicinanze, fatte da parte del pubblico, furono incredibili! Mi ricordo che io stesso, con il mio gruppo di amici, decisi di dormire in una tenda al di fuori dello stadio! Più recentemente, ho assistito al tour dei "Queen" avvenuto nel 2005, li ho inseguiti con lo stesso entusiasmo di quando ero più giovane ed è stato sensazionale per me, vedere che la gente ha fatto lo stesso, capendo la voglia di continuare a suonare di Brian May, che mantiene viva la band legata al suo più ben noto personaggio. Una loro canzone che amo in particolare? Sarebbe banale dirti tutte, vista la mia passione per il piano, strumento che prediligo suonare, ti posso dire "Bohemian Rhapsody", brano che 1975 portò alla ribalta il gruppo inglese anche per l'originalità del video. Ultimamente ho trovato molto interessanti i nuovi pezzi proposti dalla band e tra le mie "nuove" canzoni preferite c'è sicuramente "Wilderness" di Brian May.

Ti sei accorto da subito della tua sbalorditiva somiglianza con l'artista inglese, oppure è frutto di un percorso che è avvenuto n seguito ad una passione condivisa con gli altri membri della band?

La mia somiglianza con Freddie Mercury, è nata con il tempo e tengo precisare che non mai utilizzato metodi artificiali per assomigliarli di più. E' nato quasi tutto per scherzo, la gente mi fermava per strada e mi ferma tutt'ora dicendomi: "Sai che somigli a…". Una delle mie caratteristiche principali che ha dato il via al mio aspetto così simile a quello del cantante inglese, sono senz'altro i denti sporgenti, poi ho lasciato crescere il baffo ed infine la mia rotondità della faccia, hanno reso il mio aspetto vicino a quello del personaggio che interpreto.
Il tutto è avvenuto un po' per caso, così che non posso definirlo un percorso, sicuramente la passione per la musica dei "Queen" che c'è tra me e i membri della band ha fatto il resto e non era nei miei progetti cercare componenti del gruppo che somigliassero agli originali.

Come cantante, come è stato il tuo esordio nel mondo della musica? Hai sempre ricoperto il ruolo di Freddie?

I miei esordi nel mondo della musica, probabilmente sono lontani da quello che le persone potrebbero immaginare conoscendomi.
Sono un grande estimatore di Claudio Baglioni e Renato Zero: le mie prime serate come cantante sono stati dei tributi per questi due grandi ed intramontabili musicisti italiani. Poi ho avuto un'evoluzione musicale, scegliendo di cantare in inglese, appassionandomi sempre di più ad Elton John e George Michael, tra l'altro anch'essi coinvolti in qualche modo con le vicende dei "Queen".

Chi è Ferdinando Altavilla quando scende dal palco?

Ottima domanda direi…
Innanzitutto ci tengo a precisare che ci sono "due" Ferdinando: l'interprete ed il comune mortale. Come interprete sono Ferdy, salgo sul palco e per passione canto le canzoni dei "Queen". Ultimamente non mi piace quando la gente mi chiama Freddie, perché io non voglio essere solo un sosia, la mia interpretazione va ben oltre che la semplice imitazione di un personaggio.
Per me questo significa mischiare la mia immagine di "attore" con quella della mia vita di tutti i giorni.
D'altro canto, come comune mortale, sono semplicemente Ferdinando Altavilla, un anonimo disegnatore di Video Games, il mio lavoro ufficiale. Nell'ambiente musicale sono anche noto come scenografo, anche se il mio nome risuona molto di più
come interprete. Ultimamente mi occupo a 360° della band in quanto scenografo, anche se prima mi dividevo con altri gruppi musicali. Ho una piccola azienda a Verona, dove nascono tutte le scenografie per i miei spettacoli: sono tutte frutto della mia fantasia, così come il nostro logo che ho voluto riportare anche sulla nostra batteria.

Prima di fondare la "Merqury Band", ognuno di voi aveva già un certo tipo di carriera alle spalle. Come vi siete incontrati? Come è nata l'idea di creare una cover-band? Cosa è cambiato nel gruppo dopo l'abbandono di un componente importante come Fabrizio Palermo?

Ci siamo incontrati parecchio tempo fa e come ben sottolinei nella domanda, tutti noi avevamo già un bel ruolo nel mondo della musica. Ognuno dei componenti era più o meno per i fatti suoi, ci esibivamo cantando per conto proprio nei nostri gruppi.
Un giorno mi sono imbattuto nel duo formato da Danny e Christian Connizzoli, li ho trovati musicalmente
interessanti ed ho cominciato a seguirli, fino a quando è nata la nostra collaborazione reciproca. Ero molto entusiasta per il loro metodo di suonare e ho subito pensato che potevano essere loro le persone più appropriate per il mio tipo di spettacoli. Le prime ospitate ci hanno dato da subito ragione, raccogliendo le grazie del pubblico. Abbiamo cominciato suonando musica rock, fino ad arrivare poi a concentrarci solo sui "Queen". L'abbandono da parte di Fabrizio Palermo ha sicuramente modificato il nostro aspetto musicale e tecnico. E' stata una scelta ben precisa non rimpiazzare il nostro bassista con un'altra persona, il non arrivo di un quinto componente, ha fatto si che la nostra band sia più somigliante all'originale: infatti i "Queen" erano composti da quattro elementi. Tuttavia non posso nascondere che musicalmente parlando abbiamo perso leggermente un po' di qualità: il nostro gruppo è formato da un batterista e due chitarristi, quest'ultimi si devono alternare nei pezzi di basso e non avendo le appropriate conoscenze tecniche,
forse alcuni passaggi non sono proprio tra i migliori.

Per quanto sia forte la vostra passione per i "Queen", non vi sarebbe piaciuto creare qualcosa per conto vostro?

Ultimamente stiamo lavorando a nuovi pezzi che vorremmo inserire nei nostri spettacoli in modo sempre più costante. Recentemente ne abbiamo inseriti due a metà spettacolo, una sorta di omaggio alla grande musica dei "Queen" che noi riproponiamo, con delle nostre versioni a volte rivisitate. Non posso nasconderti l'idea che tra uno o due anni ci vedrà cambiare verve, utilizzando nelle nostre performance live che proponiamo, sempre più musica
nostra.

Come "Merqury Band" non avete pubblicato nessun disco, come mai questa scelta?

Pubblicare un disco come tributo è un qualcosa che esiste già. La nostra idea di cover-band è di diffondere tra la gente una passione ed un interesse per quello che era la musica dei "Queen" in modo che si possa riavvicinare agli originali.
Come "Merqury Band", ci piacerebbe pubblicare qualcosa di nostro che sentiamo nostro!!! I nuovi brani a cui stiamo lavorando e come ti ho già detto che saranno inseriti sempre più nei nostri spettacoli, sono già in via di registrazione presso la S.I.A.E.


Sappiamo però che ora è in lavorazione il DVD con la registrazione di "Queen are the Champions", al quale abbiamo assistito, e che vi è costato anni di duro lavoro. Come mai avete fatto questa scelta? Vuoi raccontare ai nostri lettori cosa ha di particolare questo progetto? Siete soddisfatti del risultato?

Lo spettacolo teatrale di "Queen are the Champions" è un progetto veramente ambizioso alla quale stiamo lavorando ormai da diversi anni. Non avendo più la possibilità di incrementare la nostra quota di fan in Italia, che ormai ha raggiunto un certo livello di stabilità per quanto riguarda anche la nostra presenza nei locali, è una delle ultime sfide per far giungere la nostra popolarità anche nei paesi esteri, che ultimamente da timida presenza, si sta sempre più rinforzando. Lo show in se che proponiamo nei teatri italiani, sono una sorta di prove per quello che poi sarà in effetti la nostra esibizione in tour per l'Europa. L'idea principale è quella di creare un tour supportato da tecnici, scenografi e una struttura di persone che ci possa supportare nei nostri spostamenti, con mezzi di trasporto che riportino anche il nostro logo disegnato. L'effetto scenico che speriamo di raggiungere e dal quale ci stiamo ispirando, è l'evento che ha caratterizzato la carriera musicale dei "Queen": il loro concerto vestiti completamente di bianco, tenutosi al "Metropolitan Opera" di New York. Lo spettacolo stesso che vogliamo proporre è qualcosa che dovrà essere eccezionale per i fan che ci seguiranno in questa impresa ambiziosa.

Ferdinando, tu sei considerato sicuramente il miglior sosia ed interprete del mitico Freddie Mercury in Italia, come studi il personaggio per poi risultare così fedele all'originale? Una curiosità: dove trovi i tuoi numerosi abiti di scena che sono identici a quelli utilizzati da Freddie?

Il mio non è esattamente uno studio sul personaggio che imito. Io mi definirei più volentieri come interprete, ossia un attore sul palco, non mi sento esattamente un sosia perché la mia somiglianza con Freddie Mercury è frutto del caso.
Io stesso sono un fan dei "Queen", per questo mi è così "naturale" l'interpretazione che eseguo, successivamente per motivi legati di più alla professionalità, mi sono dovuto dedicare ad uno studio maniacale di alcuni particolari ed aspetti che voglio trasmettere al pubblico che mi guarda. Freddie è un tipo particolare e molti dei suoi aspetti ho imparato ad imitarli grazie ai suoi video che molte volte sono più che pazzeschi! I costumi di scena??? Si potrebbe scrivere un libro su come sono nati! Agli inizi della mia carriera come Ferdy, eravamo io e la mia ragazza i creatori e disegnatori dei costumi di scena che utilizzavo per i miei spettacoli. Ci aiutavamo con giornali specializzati per le ricerche dei tagli più adatti e consultavamo migliaia di foto e video dei "Queen" per essere più fedeli possibile agli originali. Per me non era sufficiente indossare un giubbino giallo e un paio di Adidas per somigliare a Freddie Mercury, data la mia meticolosità ero io l'addetto alla macchina da cucire, credo che questo sia un gran scoop per "Andergr@und Mag@zine"!!! Successivamente le cose cominciarono ad ingrandirsi, così decidemmo di avvalerci della collaborazione di una nostra grande amica costumista: Anna Trevisan, soprannominata da tutti noi "Mosley", come la vera costumista di Freddie.

Durante le tue performance live, traspare chiaramente al pubblico che la tua esibizione va ben oltre l'imitazione di un personaggio. Quali sono le emozioni che provi durante l'impersonificazione dell'artista inglese?

Le emozioni che provo sul palco, sono quelle che Ferdinando sente imitando Freddie Mercury!!! Durante le mie performance poi, sicuramente anche il pubblico con il suo interesse che dimostra con gli applausi, mi gratifica e mi emoziona allo stesso tempo.
L'impersonificazione dell'artista inglese è senz'altro un ruolo di grande responsabilità, che cerco sempre di onorare nel migliore dei modi, dando sempre il massimo di me stesso, meritandomi come interprete la mia buona parte di applausi.

Forse non tutti sanno, perché la differenza è impercettibile, che la colonna sonora di uno spot pubblicitario della Q8 è una vostra cover del brano "I want it all": è particolare come scelta, come mai è stata usata al posto del brano originale?

L'agenzia incaricata dello spot pubblicitario aveva chiesto ai "Queen" la possibilità di utilizzare il brano originale, per un'offerta che probabilmente non è stata accettata. Nonostante ciò i "Queen" decisero di firmare una liberatoria per permettere l'utilizzo di una versione cover del brano "I want it all". A questo puntò partì una specie di concorso che vide coinvolte tutte le cover e tribute band dei "Queen" in Italia. Tutti parteciparono ai provini e tutte le versioni cantate dai gruppi furono registrate, compresa la nostra. Non fu mai ufficializzato quale brano fosse stato utilizzato tra quelli interpretati, così ogni band cominciò a dire e scrivere che si trattasse del suo. Attualmente noi siamo ancora sotto contratto con l'agenzia e con la stessa Q8 che ce lo ha anche rinnovato per il prossimo anno. Sinceramente posso dirti che nello spot trasmesso in televisione riconosco la mia voce, perché io conosco la mia voce mentre canto!!!

La tua notorietà è strettamente dipendente a quella di un grandissimo e compianto musicista. Quanto sei grato a Freddie per il successo ottenuto? Vuoi lanciare un messaggio ai tuoi fan e a tutti quelli dei "Queen"?

Io sono e sarò sempre grato per l'immagine regalatomi da Madre Natura. E' bello essere fermati per strada e sentirsi dire che il proprio aspetto sia simile, e in alcuni particolari, uguale a quello di un grandissimo personaggio del mondo della musica come lo è stato Freddie Mercury. Anche a lui sono e sarò sempre grato per la notorietà che ho raggiunto e conquistato, al quale dedico molti degli applausi e gratificazioni che ricevo nei miei spettacoli. Magari un giorno la "Merqury Band" non ci sarà più, ma il nostro spirito sarà comunque lo stesso di chi ha voglia di fare musica. Ai nostri fan chiedo di non smettere mai di ascoltare i "Queen" perché sono un gruppo che è saputo entrare nel mondo della musica lasciando un segno indelebile nella storia, mentre spero che i fan dei "Queen" apprezzino i nostri innumerevoli sforzi per far rivivere la gloria di un gruppo musicale che non è mai tramontato nel tempo!

Un grosso in bocca al lupo per la vostra rivista!

 

Intervista

Intervista

Merqury Band

merqury band
merqury band