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Monrows - Mazel Tov

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Monrows - Mazel Tov

Etichetta: I make records

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C'è chi sostiene che i ragazzi d'oggi siano una generazione stereotipata, o per lo meno c'è chi ce la vuole dipingere così: come un branco di individui senza personalità, che vestono allo stesso modo, che la pensano allo stesso modo, che si dievrtono allo stesso modo e che ascoltano la stessa musica modaiola e commerciale. Poi ti capita tra le mani un cd come "Mazel Tov" dei Monrows e capisci che forse chi ti vuole far credere questo non sta dicendo proprio tutta la verità, o per lo meno forse la sta mettendo giù un po' troppo dura. Già perchè non tutti i ventenni sono senza cervello e senza speranza. Anzi, la maggior parte di loro è molto più sveglia e piena di interessi di quanto ci vogliano far credere, e lotta insieme a noi. E quindi quando si ha la fortuna di incrociare sulla propria strada un gruppo di giovani musicisti che decide di mettere in piedi, anzichè la solita cover band (nobilissimo, la musica va sempre assecondata in tutte le sue forme), una "piccola orchestrina" (come loro stessi si definiscono), beh, non si può far altro che incoraggiarli a proseguire lungo la loro strada.
Il gruppo, originario del salernitano, nasce nel 2010. Inizialmente si trattava di un quartetto, ma poi nel corso degli anni la band si è allargata ed è diventata un sestetto; e coi due nuovi elementi si sono aggiunte al sound del gruppo anche nuove sonorità e tante nuove possibili sfumatore.
Lo scorso 21 settembre è uscito per l'etichetta campana I Make Records il loro primo disco, "Mazel Tov", un album veramente sorprendente se si pensa alla giovane età dei musicisti, sia per la verietà e l'originalità delle atmosfere che hanno saputo ricreare, sia per la precisione e la perizia con cui i pezzi sono stati suonati, che sono degni di una band con anni di esperienza alle spalle. Ai classici chitarra, basso e batteria si affiancano strumenti come clarinetto, fisarmonica e violino che contribuiscono in maniera decisiva a creare melodie uniche, eleganti ed esotiche, che prendono a piene mani elementi dalla scuola cantautoriale italiana, ma anche dal rock, dal pop e dal folk. E il risultato è veramente interessante.
Delle sette tracce che compongono la tracklist di "Mazel Tov", mi hanno colpito in particolare i brani che aprono e chiudono il disco. "Mazel Tov", la title track, è un bel pezzo folk che con la sua impronta celtica conduce con la mente l'ascoltatore attraverso le verdi distese irlandesi. Un buon biglietto da visita che, giustamente, non svela immediatamente tutte le frecce nella faretra del gruppo. La seconda traccia, "Come", mi ha ricordato un po' la bellissima "Life is Beautiful That Way" di Noa, che sicuramente tutti ricorderete per essere stata la colonna sonora del film premio Oscar "La vita è bella" di Benigni. In chiave un po' più folk e dalle atmosfere più orientaleggianti. "Fearst" è una bella e classica rock ballad. Saltiamo poi a "Wrinkles", che forse è il pezzo più alternative del disco: ottimo esperimento, ben riuscito. E arriviamo infine a "It Hurts", il brano che chiude il disco. Un bel pezzo sperimentale nel quale ho rivisto un po' la genialità di alcune cose di Vinicio Capossela.
Beh, che altro aggiungere. Se avete voglia di ascoltare qualcosa di nuovo e originale, ma allo stesso tempo classico e sofisticato, i Monrows sono sicuramente un gruppo da scoprire. E ai ragazzi non posso dire che altro che 'continuate così' e ovviamente (scontato...) mazel tov!

[B!]

 

 

 

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