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Alessandro Bergamasco

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Come sapete bene, lo scopo di questa nostra sezione non è semplicemente quello di raccontarvi il mondo dorato dello show-biz di cui sentiamo normalmente parlare in televisione o di cui leggiamo sui rotocalchi. Lo scopo è quello di far capire ai lettori attraverso i racconti dei protagonisti le varie storie dei personaggi che popolano il mondo della musica, le difficoltà di quelli che suonano soprattutto per passione, le gioie e le soddisfazioni, ma anche gli ostacoli e le delusioni. Insomma, sicuramente non è così facile e bello come si può immaginare. E può succedere anche che per diversi motivi ad un certo punto si arrivi alla difficile di scelta, la maggior parte delle volte è dettata però da concrete necessità, di mollare tutto, di abbandonare i sogni di gloria e di cercare strade magari meno affascinanti e allettanti, ma sicuramente più sicure. Purtroppo non si può vivere di sola passione. Così può capitare che gli artisti si ritirino e che le band si sciolgano. Questo mese abbiamo incontrato per voi Alessandro Bergamasco, batterista di talento ex componente di un gruppo abbastanza ben lanciato all’epoca, che ad un certo punto della sua carriera ha deciso di mollare la professione di musicista per poter concentrare tutte le sue energie sul suo lavoro attuale. Cerchiamo così di capire quali possono essere i motivi che portano una band a sciogliersi e cosa cambia nella vita di un musicista che ad un certo punto decide di non esibirsi più.
bergamasco Incontriamo Alessandro a Venezia, dove tutt’oggi vive e lavora come Chef De Rang in un importante ristorante. Ha 28 anni e ha cominciato a suonare la batteria nel ‘95, quando, dopo essergli stato negato dalla madre il permesso di suonare il sassofono per paura della troppo “baccano” che avrebbe causato in casa, si è comprato un paio di bacchette e ha cominciato a suonare sulle pentole della cucina, promettendo che avrebbe continuato a picchiare sulle pignatte finchè non gli avesse accordato il permesso di suonare la batteria. Alla fine naturalmente ha vinto la battaglia e ha cominciato a prendere confidenza con lo strumento. Nell’autunno del 2002 la svolta: per iniziativa di Stefano Rubini (cantante) e Gianluca Zennaro (bassista), ex componenti dei “Toom”, nascono gli Sliding Colours. Dei Toom faceva parte anche Alessandro, che viene contattato per entrare a far parte del gruppo insieme anche al chitarrista Michele Tagliapietra, un amico comune. Arrivano i primi live nei pub e nei locali di Venezia e poi nel maggio 2003 si chiudono in studio per registrare un demo di sette brani. Le cose iniziano a girare per il verso giusto, quando Alessandro decide, per motivi che ci racconterà lui stesso nel corso dell'intervista, di lasciare il gruppo e dedicarsi ad attività del tutto estranee al mondo della musica. (Intanto il progetto Sliding Colours è andato avanti, nel gruppo è entrato Riccardo Mavaracchio, è arrivato un contratto discografico oltre alla pubblicazione di “Sunrise”, il primo album vero e proprio della band. Nel 2006 poi, improvvisamente, poche righe sul sito ufficiale della band annunciano la fine del gruppo). Quali sono i motivi che spingono un musicista a lascare il mondo della musica per dedicarsi a tutt'altro? Non ci resta che farcelo raccontare: benvenuti alla quinta puntata di Anderview.

ERRATA CORRIGE: Per diverse settimane è stata pubblicata sul sito una versione dell'articolo contenente diverse imprecisioni riguardanti la storia e l'evoluzione della formazione degli Sliding Colours. Gli errori segnalatici sono stati prontamente corretti e possiamo assicurare che sono stati commessi tutti in assoluta buona fede. Per questo ci teniamo a porgere le nostre scuse a tutti gli ex componenti della band e in particolar modo a Riccardo Mavaracchio, che per un nostro errore non era nemmeno menzionato nella prima versione del pezzo, ma che in realtà è subentrato nella formazione del gruppo già un anno prima della registrazione dell'album "Sunrise". Per qualsiasi altra comunicazione, segnalazione o chiarimento la mail della redazione e le pagine di questo sito rimangono comunque a completa disposizione degli interessati.

Lo Staff di Andergr@und

 

Intervista

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