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Il terzo mondo del musicista italiano

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Un sacco di ostacoli sbarrano la strada a chi vuole fare musica in Italia, e la conseguenza più grave è la fuga di musicisti di talento all'estero. Cosa non funziona nel 'Bel Paese'? La testimonianza di Johnny Venom, cantante e chitarrista dei Violent Faces

 

C'è uno scenario che ultimamente si sta delineando all'orizzonte: l'emigrazione di musicisti italiani all'estero.

Ebbene si, purtroppo è un'ipotesi che sta riguardando anche il sottoscritto e la band, poichè nonostante dopo qualche mese dalla fondazione del progetto avessimo già guadagnato parecchi consensi nell'underground, l'eventualità che un'altra valida band italiana e promettente rischiasse di fermarsi dopo solo un anno (per giunta da incorniciare) stava per accadere! E questo perché?

Colpa di una situazione prettamente ITALIANA che non permette ai musicisti di vivere di musica e alle persone in generale di non avere una disoccupazione o fondi per chi non lavora (in Gran Bretagna, già al tempo dei Sex Pistols e dei Clash, quasi tutti non lavoravano perchè non c'era lavoro e coloro che non lavoravano prendevano TUTTI la disoccupazione): questo è un atto di strozzinaggio dello stato italiano che, nonostante c'è gente che abbia addirittura superato le settimane richieste di contributi per avere la disoccupazione, se non ha avuto la possibilità di poter lavorare almeno un anno negli ultimi due, non vedrà mai un soldo dei PROPRI contributi versati!

Il lavoro non te lo danno e se cerchi di crearti qualcosa ti tagliano le gambe...e quando cominci a tirare la cinghia e non si vedono miglioramenti (sembra che ora cerchino solo laureati e gente che abbia dieci anni di esperienza in una mansione) il pensiero di emigrare è quello più ricorrente.

Come se non bastasse ci si mettono pure le leggi: in città i bigotti rompono le palle e chi governa ha trovato alleati e scuse per poter impedire ai gestori di bar e pub dei centri abitati che diano l'opportunità alle bands che suonano in distorto di suonare se i proprietari non dispongono di denaro da investire per la super insonorizzazione del locale. E sapete di chi è la colpa? Della gente!

Proprio così: la gente, che soprattutto al nord non si muove da casetta, se non c'è la cover band o un grande nome (o se le fanno credere che sia un grande nome), anche se abbia i soldi per una birra con gli amici e poterla bere davanti ad un buon concerto!

Già, parliamoci chiaro, dato che pochi ne parlano: ci sono band che pagano MIGLIAIA di euro a diverse agenzie che si spacciano per ETICHETTE INDIPENDENTI (che quindi sporcano pure il nome delle vere etichette indipendenti che purtroppo riescono sempre meno a fare cassa per poter produrre artisti e che hanno un continuo scalare dalle tasse) e li investono nella promozione della propria immagine e dei dischi e quindi, anche se abbiano nomi improponibili e fanno schifo, la gente li osanna! E i falsi alternativi sono uguali ai discotecari nella bravura di genuflettersi a novanta gradi ad ogni prodotto confezionato che gli offrono.

Nonostante tutto ci si vanta che l'Italia sia il paese dell'arte: si, infatti produciamo così tanta merda che forse, per certa gente, è più artistica di musicisti che hanno passione (e sanno comporre) e che potrebbero essere pure esportati all'estero...ma si sa, purtroppo è noioso ripeterlo, siamo in Italia!Hanno colpa pure diverse band dell'underground che si montano la testa e che una volta che si sono assicurati una fettina di successo fanno i divi e le dive e non cercano di collaborare per far nascere una scena! Quando ti compri il successo è tanto facile sentirsi lassù in cima (ad una montagna di merda), un bel numero di date e qualche effimero soldino che circola: non dimentichiamo però che generalmente l'agenzia alla quale si sborsano MIGLIAIA di euro per la propria promozione chiede pure la garanzia di riuscire a vendere almeno 200 COPIE del lavoro discografico, sennò dopo torni più in basso di dove stavi prima e per tutta la vita rimpiangerai di non aver cercato il successo in modo onesto, anche con l'eventualità di non riuscirci, ma pur sempre in modo onesto...perché se tu vali sul serio e ci credi fino alla fine, che sia in Italia o all'estero, trovi il modo per riuscirci. E' il caso dei miei amici Deranged (punk-hardcore band della provincia di Cagliari) che per lavoro si sono dovuti stabilire a Londra...nel giro di qualche mese stavano già raccogliendo i frutti del sacrificio e ora hanno diverse date.

E allora da sto cavolo di posto meglio emigrare all'estero anche con la probabilità di mettere qualche mese da parte la musica, assicurandosi una dignitosa sopravvivenza in un posto dove te lo permettono...e magari, chissà, proprio da là, i semi piantati in Italia (il 25 aprile abbiamo comunque fatto uscire il nostro EP "I DON'T CARE!" per salutare i fans italiani) fioriscano e fruttino a discapito ancora una volta di un Paese, come il nostro, che la cosa che sa fare maggiormente è lasciare che i creativi (è proprio il caso di dirlo) scappino all'estero!

 

 

 

Johnny Venom

cantante e chitarrista solista dei VIOLENT FACES

 

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