Button domina il Gp australiano sin dalla prima curva.
Lo stato di forma messo in mostra dalle McLaren nelle qualifiche viene confermato in gara, ma ad approfittarne è Button e non il poleman Hamilton: Jenson scatta bene, piglia il comando fin dalla prima curva e lo lascia solo per un attimo in occasione dei pit-stop, concludendo da vincitore incontrastato. Mentre Hamilton finisce nella morsa delle Red Bull, terzo dietro a Vettel e davanti a Webber.
Con le vetture ravvicinate dall'ingresso della safety-car al 37° giro, e seppure non favorito da questa, Alonso sfrutta ottimamente tutte le occasioni e termina 5° (dalla dodicesima posizione in griglia) tenendo a bada un Maldonado sulla rediviva Williams che però va a sbattere proprio all'ultimo giro. Mentre le Mercedes si sono dimostrate competitive, ma anche esigenti sulle gomme e vittime di problemi al cambio per Schumacher, con Rosberg invece penalizzato da un contatto sul finire con Perez, unico ad aver finito la gara (8° dietro a Kobayashi e ad un ottimo Raikkonen) con un solo cambio gomme.
La cronaca della gara
Ci si aspetta fin dal via la lotta fra Hamilton e Button, con l'incognita di Grosjean, ma il secondo sullo schieramento parte benissimo e prende il comando subito alla prima curva, andando anche ad allungare, mentre il francese perde qualche posizione (6°) a favore di Schumacher, Rosberg (partito molto bene) e Vettel. Seguono Maldonado e Alonso. La prima curva non viene passata da tutti in modo indolore: in particolare Ricciardo solleva Senna in testacoda, come pure subiscono danni anche Perez e Hulkenberg, quest'ultimo costretto a fermarsi poco più avanti. Anche Webber prende qualche colpo, ma senza conseguenze.
Al primo giro Vettel riesce a passare Rosberg, mentre al secondo giro Maldonado supera Grosjean toccandogli però la gomma anteriore destra, che finisce divelta: per il pilota Lotus è l'inevitabile ritiro. Alonso riesce a superare Maldonado e alcuni giri dopo anche Massa lo fa, approfittando di un errore del pilota Williams. Al sesto giro anche Vettel fa un errore, permettendo a Rosberg di attaccarlo ma non di superarlo. Altri due giri e Maldonado riesce a ripassare Massa.
All'undicesimo giro è invece Schumacher, terzo, ad allargare permettendo a Vettel di scavalcarlo: in realtà il pilota Mercedes ha problemi al cambio e sarà costretto a fermarsi poco dopo, terzo dei ritirati. Quando è iniziato il 12° giro, Massa effettua il pit-stop ormai in crisi con le gomme posteriori. Il giro dopo tocca a Rosberg (anche la Mercedes sembra essere un po' troppo aggressiva sui pneumatici), un altro ancora e cambiano gomme pure Alonso (che monta le medie) e Kobayashi. Mentre Button e Vettel aspetteranno il 17° giro per l'operazione, Hamilton il 18° montando anche lui delle medie (tutti gli altri su soft).
Raikkonen e Perez insistono con le stesse gomme e si inseriscono fra Button (sempre al comando) e Hamilton, seguito da Vergne, Vettel, Alonso, Webber e Rosberg. Il pilota della Toro Rosso è però in difficoltà con il grip e viene via via superato. Quando al 20° giro anche Raikkonen fa il suo pit-stop, Perez resta in pista ma rallenta un po' Hamilton, permettendo a Vettel di avvicinarsi. I due lo superano al giro successivo, mentre Alonso e Rosberg lo passano al 23° giro. Perez sostituirà le gomme al 29° giro e quindi diventa evidente che punta a una sola sosta per tutto il GP.
Altro cambio gomme per Massa e poi per Rosberg, che entra ai box dopo aver subìto un attacco da Webber che lo porta a tagliare una curva. C'è lotta per il sesto posto fra Rosberg, Webber e Maldonado, con Raikkonen subito dietro e autore di una gara senza sbavature.
Al 36° giro c'è il pit-stop anche per entrambe le McLaren, che montano le medie, una sosta che risulta intempestiva perché Petrov parcheggia la sua Caterham sul rettilineo (problemi di sterzo, dichiarano) e causa l'ingresso della safety-car. Ne approfittano Vettel, Webber, Maldonado e Raikkonen per il cambio gomme (e anche Massa) e così si arriva al restart al 42° giro con quest'ordine: Button, Vettel, Hamilton, Webber, Alonso, Maldonado, Perez (unico con una sola sosta) e Rosberg.
Button allunga sulla coppia Vettel-Hamilton, mentre al 48° giro Ricciardo attacca Massa e Senna cerca di approfittarne, ma Ferrari e Williams vengono a contatto finendo larghi entrambi. Le vetture sono danneggiate, ma mentre a Senna basta un pit-stop per risolvere il problema di una gomma bucata, Massa deve ritirarsi con un danno più serio alla sospensione.
Button ha un vantaggio di circa 3 secondi su Vettel, Hamilton e Webber ravvicinati, mentre Alonso è un po' più staccato e controlla Maldonado. Dietro di loro Perez settimo guida un gruppo anch'esso ravvicinato di piloti fino a Di Resta 13°. Dunque la situazione è ancora aperta mentre si avvicina il traguardo.
Rosberg incalza Perez e nell'attacco danneggia la sua monoposto, mentre Raikkonen attacca Kobayashi, quando si arriva all'ultimo giro. Nel quale Maldonado in scia ad Alonso perde la macchina e va a sbattere piuttosto duramente. Così mentre Button taglia il traguardo da vincitore per la terza volta, lo seguono Vettel, Hamilton e Webber con Alonso quinto (posto quasi insperato dalla dodicesima posizione in partenza). Seguono Kobayashi, Raikkonen, Perez, Ricciardo (che all'ultimo giro supera Vergne e poi Di Resta sul traguardo) e appunto Di Resta e Vergne, con Rosberg che finisce 12° quasi a passo d'uomo.
Fonte: Autosprint