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E si potevano mangiare anche le fragole

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Come al solito

     Son qui a parlar con voi , non dovrei usare questa pagina a scopo personale, ma lo fanno tutti e non rubo spazio, almeno non credo…

Siam qui in questo anno amletico che ancora ci fa male, che ancora ci ferisce, siamo qui ad ascoltare canzoni di quando tutto era più facile, e si potevano mangiare anche le fragole risponderebbero i più…

Stiamo arrivando ad un punto tale da non permettere più nemmeno ai Maya di spaventarci, loro, il loro calendario incompleto per colpa di un qualche iter burocratico non finito per una pausa caffè di troppo… Mmm caffè… no a mio parere le pause dei Maya erano di ben altro livello... In ogni caso nel 3010 quando una qualunque pratica del terzo millennio finirà nelle mani di qualche catastrofico scienziato avranno ben altre menate da studiare… Vorrei esserci per vederne l’effetto…

Ma comunque, Maya tolti di mezzo e accaparrata anche quella parte di lettori ormai dediti solo alla costruzione di bunker sotterranei per la salvezza, torniamo a quest’anno; quest’anno grigio e furibondo, con queste nubi che si stagliano su quell’orizzonte che tanto abbiamo faticato a dipingere dei nostri colori preferiti… Ma è possibile che un timido raggio di sole faccia tanta fatica a farsi largo tra i cirro nembi dei nostri futuri?!? Ma tutti vediamo tutto nero o ci sono anche persone che stanno attraversando il periodo più bello della loro vita?!? Se la risposta è si, beh, io credo di non conoscerne… Ma sarò ben felice di tentare questo esperimento sociologico…

Dai non sono pessimista, non sono in preda ad una qualche sindrome depressiva da prolungarsi dell’inverno… Oddio… anche…

Ma ciò che più conta è la forza di alzarsi ogni mattina, di guardarsi allo specchio e riconoscere oltre quella piccola ruga che solo tu vedi (e forse la tua mamma un po’ intristita perché, accidenti, se ce le hai tu che sei sua figlia…) la bimba boccolosa che giocava a calcio con i maschietti in cortile, o anche la ragazza timida che si chiudeva in bagno a piangere perché il ragazzo che segretamente amava stava baciando un’altra, o soltanto la stessa donna che ti guarda dalla foto di Facebook impertinente, senza capire che non vuoi essere guardata così, perché sono passati pochi mesi, ma è come se fossero passati anni sulle tue spalle…

Guardati bene negli occhi, allo specchio, nella foto, negli occhi stessi di tua madre: sei sempre tu e quella fiammella luminosa in fondo alle pupille, che ti ha fatto superare tutto fino ad ora, non ti abbandonerà adesso che è un incendio e fa grande luce, quella luce all’orizzonte, quel raggio di luce tra i neri cirro nembi nel tuo cielo… E sopravvivrai, ancora un volta… Non c’è Maya che tenga...

Vi adoro

 

Arretrati

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