andergr@und.it      Home IndipendenteMente Recensioni Zero Lab Station - Il mondo di sotto

Zero Lab Station - Il mondo di sotto

E-mail Stampa PDF
Valutazione attuale: / 4
ScarsoOttimo 

 

Zero Lab Station - Il mondo di sotto

Etichetta: CNI Music,Tomato, Alkemist Fanatix Europe

Voto: 

 

Amare la musica è semplice. Ti accompagna, ti porta in luoghi sconosciuti. Fare musica è molto più complesso. Devi accompagnare, devi portare chi ti ascolta in luoghi sconosciuti. Qualcosa di ancora più difficile è far sì che il messaggio che la musica porta con sè arrivi al destinatario, senza distorsioni, senza macchiarsi di retorica, nè demagogia. La premessa è dovuta per la recensione di questo lavoro e di questa band. Energia, grinta e combattività sono fra le parole più usate per descrivere il disco, e questa recensione non si sente di smentire. E' vero, c'è tutto questo nella musica degli Zero Lab Station. C'è anche dell'altro, un grande impegno politico e sociale, a cui va un plauso senza remore. Tutto questo non basta a fare però, di questo disco un lavoro completo e coerente. Chi scrive ha molto gradito la citazione pasoliniana, quanto il desiderio di chi canta di parlare di un paese mediocre, ma il buon messaggio sarebbe dovuto suonare diversamente. Troppa ingenuità nei testi e nella composizione, nei cambi di voce troppo estremi, nella armonia che è di fatto già sentita troppe volte.
A volte la voglia di dire tutto, ci porta a dire male. A volte, la rabbia per diventare melodia ha bisogno di impegno e talento. Non sta a noi scrivere se la band ne ha o meno, ma è doveroso da chi ha ascoltato questo lavoro, parlare questo come un progetto che pur avendo fatto molta strada, ed avendo avuto i suoi successi, deve crescere e limare tutta questa energia, questa grinta, questa combattività. Siamo in tempi ostili ed incerti, cantava Gaber, ma ciò non può essere un alibi per non migliorarsi e vedere quello che non va in noi, oltre che nella società.
Le melodie alla Suicidal Tendencies, le atmosfere metal, il sarcasmo degli Infectious Grooves questo il punto da cui partire. Marcel Proust ci racconta perfettamente il nostro bussare a tante porte che danno sul nulla, per poi arrivare ad urtare inavvertitamente all'unica che fa per noi. Forse è questo quello che serve a questo progetto musicale, urtare un suono più giusto. Lasciando alle spalle la rima forzata, che troppo spesso diventa pretesto per un'incoerenza del testo, per una melodia troppo di genere che non ha la forza di esplorare percorsi nuovi ricordando che la musica non deve essere straordinaria per essere grande, al contrario deve essere ordinaria, come diceva Van Gogh del suo lavoro, nel senso che deve essere ragionevolmente buona, che deve avere il diritto di esistere e che possa servire a uno scopo. [Marta Palazzo]

Altre info:

Anno Uscita: 2011
Sito: www.myspace.com/zerolabstation

Line-up:
Gianluca Panaccione: Voce
Lino Barbiero: Batteria
Davide M. D'angelo: Chitarra
Antonio Gallo: Basso

Tracklist:
01 – Storia di questi giorni
02 – L’Italia è una Repubblica
03 – Santo subito
04 – Good job
05 – Otto del Mattino
06 – Il mio cammino
07 – Pensiero di una bomba
08 – La città normale
09 – Meridione
10 – Io So

 

Arretrati

Collabora con noi!

Statistiche

 Statistiche gratis