Vampire Pop Strategy - Mid Dim
Etichetta: Skpmz
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"Mid Dim" è il secondo lavoro del duo bolognese Vampire Pop Strategy. I fratelli Leoci tornano a quattro anni di distanza da "New Boys In Utah Beach" con un ep molto interessante, forse non semplicissimo da digerire al primo ascolto, ma che sicuramente viene fuori in maniera più decisa sulla lunga distanza. Almeno, questo è quello che è successo a me. Vi è mai capitato di guardare un bel film, tecnicamente ineccepibile, bello da vedere, bella la regia, belle le atmosfere, ma di alzarvi dalla poltrona alla fine della pellicola senza aver capito bene il finale, alcuni dettagli, o qual'era il messaggio di fondo che lo sceneggiatore voleva farci arrivare? Poi qualche mese dopo ti compri il dvd, perchè comunque anche se non l'avevi capito benissimo il film ti era piaciuto parecchio, anzi, era proprio quello che ti aveva intrigato tantissimo, lo vedi e lo rivedi e finalmente iniziano ad accendersi nella tua testa un po' di lampadine. A me sì, capita, ed è anche un po' quello che mi è successo dopo aver ascoltato "Mid Dim". Del resto si sa che quasi sempre l'artista viaggia un chilometro avanti rispetto alle persone comuni, ed è bello scervellarsi per decifrare fino in fondo le sue intenzioni.
Attenzione a non fraintendermi. Non dico che l'ascolto del disco in sè sia pesante. Anzi, se vi piace il genere (o anche se non ne siete degli estimatori accaniti) le tracce scorrono via lisce in maniera piacevole e senza intoppi, nonostante si tratti di un lavoro piuttosto complesso ed elaborato. Però alla fine lascia quel senso di incompiutezza che man mano si dirada col passare degli ascolti. Non fatevi ingannare dall'etichetta POP, l'ultimo lavoro dei Vampire Pop Strategy non è un disco facile (nel senso negativo del termine); lo si può ascoltare a vari livelli, questo sì, ma sicuramente lo apprezzrete maggiormente se vi dedicherete a lui in maniera più attenta.
"Mid dim" è un lavoro pop molto sperimentale, con un larghissimo uso dell'elettronica e dei sintetizzatori, che a tratti rievoca alcune cose di David Bowie, a tratti il primo Moby, e in generlale molti altri gruppi della scena synthpop. Sicuramente i ragazzi hanno studiato e conoscono molto bene il lavoro degli illustri predecessori. Il che non significa che abbiano clonato i maestri. Anzi, hanno avuto l'intelligenza di assimilare, rielaborare e fare proprio il loro bagaglio musicale e sono riusciti a trovare una strada originale e tutta loro. Piccolo appunto: forse la formula dell'ep è un po' limitante. Forse c'è troppa carne al fuoco per solo cinque pezzi. Sarei molto curioso di vedere i Vampire Pop Strategy alla prova con un album vero e proprio. Scopriremo solo vivendo cosa decideranno di regalarci in futuro i fratelli Leoci. [B!]