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Baustelle - Amen

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Baustelle - AmenE' ancora possibile nel 2008, in questa Italia, prendere la realtà quotidiana, farne poesia e mettere tutto in una canzone pop/olare? Si può canticchiare una tragedia sotto la doccia? Questo disco è qui a dirci di sì. Ci racconta miserie quotidiane, i barboni alla stazione e la tragedia del piccolo Alfredo, il declino dell'impero e la ribellione adolescenziale, i sogni d'amore e i resti del ventesimo secolo nei ricordi di un centenario, Baudelaire e Piero Ciampi. Giocando sui contrasti con melodie sofisticate, ritmiche accattivanti, ritornelli assassini. Frullando rimandi e citazioni della migliore canzone d'autore e uscendone con grande personalità. Con i loro testi i Baustelle pongono una serie di interrogativi, aprono spazi di riflessione, senza l'urgenza di dare delle risposte certe. Da notare "Il liberismo ha i giorni contati" che ha un ritornello davvero orecchiabile e tutte le carte in regola per uscire come secondo singolo estratto. Il testo a volte sembra un po’ banale… ma dai, stando a quella che è la musica in Italia oggi questo testo sta un centinaio di spanne sopra la media. Veramente un pezzo che merita molte attenzioni. Nota particolare la merita anche "Alfredo" pezzo che parla di Alfredino Rampi che nell’81 cadde in un pozzo profondo 80 metri e ci rimise la vita, ma tutto fu freddamente ripreso e mandato in onda dalle emittenti televisive perché si pensava che la vicenda potesse concludersi rapidamente, ed invece finì nel modo peggiore.Un pezzo da brividi, specie quando parte la seconda strofa… da pelle d’oca. Amen.
 

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