Dopo tre anni di silenzio e 55 milioni di dischi venduti, l'ex Take That ritorna in scena con "Reality Killed The Video Star", il suo nuovo album uscito nei negozi lo scorso 6 novembre. Un perfetto alternarsi di ritmo e melodia, un album che non annoia mai. Forte di una produzione artistica con la A maiuscola, ovvero quella del genio Trevor Horn, e di collaborazioni con artisti del calibro di Soul Mekanik o Brandon Christy, "Biodies" è sicuramente l'album che segna la svolta nella carriera di Robbie williams, nonchè l'atteso ritorno sulle scene dopo un periodo un po' particolare della sua vita. Scritto nel suo studio casalingo di Los Angeles e registrato in quel di Londra, "Reality Killed The Video Star" emoziona, diverte e intrattiene. Lo si può apprezzare per le ballate come "Difficult For Weirdos", un brano ritmato, di palese natura elettronica, o per la particolarissima "Do You Mind", che è senz'altro più rockeggiante; ma anche per tracce di grande eleganza quali "Last Days Of Disco", "Starstruck", "Morning Sun" e, ovviamente, l'apocalittica “Bodies”, che in realtà non è il pezzo forte del disco, che è molto meno scontato e più interessante.
Robbie Williams - Reality killed the video star
Dopo tre anni di silenzio e 55 milioni di dischi venduti, l'ex Take That ritorna in scena con "Reality Killed The Video Star", il suo nuovo album uscito nei negozi lo scorso 6 novembre. Un perfetto alternarsi di ritmo e melodia, un album che non annoia mai. Forte di una produzione artistica con la A maiuscola, ovvero quella del genio Trevor Horn, e di collaborazioni con artisti del calibro di Soul Mekanik o Brandon Christy, "Biodies" è sicuramente l'album che segna la svolta nella carriera di Robbie williams, nonchè l'atteso ritorno sulle scene dopo un periodo un po' particolare della sua vita. Scritto nel suo studio casalingo di Los Angeles e registrato in quel di Londra, "Reality Killed The Video Star" emoziona, diverte e intrattiene. Lo si può apprezzare per le ballate come "Difficult For Weirdos", un brano ritmato, di palese natura elettronica, o per la particolarissima "Do You Mind", che è senz'altro più rockeggiante; ma anche per tracce di grande eleganza quali "Last Days Of Disco", "Starstruck", "Morning Sun" e, ovviamente, l'apocalittica “Bodies”, che in realtà non è il pezzo forte del disco, che è molto meno scontato e più interessante.
