Sono passati parecchi anni dall'ultimo lavoro che Dido ci aveva regalato. Cinque per la precisione. Cinque lunghi anni in cui le cose cambiano, si matura, sia come persone che come musicisti. E non necessariamente la maturazione o la lunghissima preparazione di un disco equivalgono ad una buona riuscita del lavoro. Ci sono esempi importanti di capolavori preparati nel giro di due settimane e grossi flop che ci hanno messo anni prima di vedere la luce. E a mio modo di vedere dopo cinque anni di attesa ci si poteva aspettare qualcosina di più. Intendiamoci: "Safe Trip Home" è un lavoro più che dignitoso, che ancora una volta dimostra lo spessore musicale del personaggio. Un disco di ballate tra pop, acustica ed elettronica, che sono un po' il suo marchio di fabbrica. Un disco più compatto e lineare dei predecessori. Forse fin troppo. Non voglio dire che si tratti di un lavoro piatto, ma è a mio modo di vedere un po' ripetitivo, in cui manca il pezzo di spicco, il "Thank you" o il "White flag" della situazione. Forse è perchè ho apprezzato troppo il primo disco di Dido che mi sento un po' polemico nei confronti di questo ultimo, forse sarà stato l'effetto novità che mi aveva colpito all'epoca, o che allora era il disco giusto al momento giusto, comunque ritengo che sia un leggero passetto indietro rispetto ai precedenti. Non significa che si tratta di un brutto lavoro. Significa che merita un 7,5 anzichè un 9.
Dido - Safe Trip Home
Sono passati parecchi anni dall'ultimo lavoro che Dido ci aveva regalato. Cinque per la precisione. Cinque lunghi anni in cui le cose cambiano, si matura, sia come persone che come musicisti. E non necessariamente la maturazione o la lunghissima preparazione di un disco equivalgono ad una buona riuscita del lavoro. Ci sono esempi importanti di capolavori preparati nel giro di due settimane e grossi flop che ci hanno messo anni prima di vedere la luce. E a mio modo di vedere dopo cinque anni di attesa ci si poteva aspettare qualcosina di più. Intendiamoci: "Safe Trip Home" è un lavoro più che dignitoso, che ancora una volta dimostra lo spessore musicale del personaggio. Un disco di ballate tra pop, acustica ed elettronica, che sono un po' il suo marchio di fabbrica. Un disco più compatto e lineare dei predecessori. Forse fin troppo. Non voglio dire che si tratti di un lavoro piatto, ma è a mio modo di vedere un po' ripetitivo, in cui manca il pezzo di spicco, il "Thank you" o il "White flag" della situazione. Forse è perchè ho apprezzato troppo il primo disco di Dido che mi sento un po' polemico nei confronti di questo ultimo, forse sarà stato l'effetto novità che mi aveva colpito all'epoca, o che allora era il disco giusto al momento giusto, comunque ritengo che sia un leggero passetto indietro rispetto ai precedenti. Non significa che si tratta di un brutto lavoro. Significa che merita un 7,5 anzichè un 9.
