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The Skelter

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Nome Gruppo: The Skelter
Nato a: Montecalvo Irpino (AV)
Nel: febbraio 2007
Genere: Rock/Indie

Componenti:
Carlo (Chitarra Voce)
Clodoveo (Basso/Backing Vocals)
Felice (Tastiere/Sinth)
Luigi (Batteria)
Roberto (Chitarra)

Età Media Componenti: 28 anni

Precedenti:
- Aprile 2010: gli skelter entrano a far parte del roster di “alkemist fanatix europe” agenzia di management & promotion di livello europeo
- novembre 2009: ep promozionale “the night of stars” contenente 3 tracce audio ed 1 traccia video
- semifinali “emergenza festival”
- vincitori di vari festival campani (cave rock festival, beatles e dintorni, vico vico folk art fest ecc ecc.)
- da ricordare concerti in locali storici della penisola come “piper club (roma)”, black out rock club (roma), the barge (rimini), b-side music pub (cosenza)

Segni Particolari: Energica, pungente, melodica, coinvolgente.

Innanzitutto ciao e grazie per aver accettato il nostro invito. Per cominciare vi chiediamo di parlarci un po' di voi. Raccontateci come è nato il gruppo. Come e dove vi siete incontrati, quando avete deciso di suonare insieme, se avevate alle spalle altre esperienze musicali ...

Il gruppo nasce nel febbraio 2007…la zona in cui viviamo è caratterizzata dalla noia più profonda e ci sono poche alternative; o studi, oppure lavori… dato che a noi lo studio non piaceva poi così tanto, dato che il lavoro scarseggia e data la nostra grande passione per la musica ci è balzata in mente l’idea di mettere su un gruppo.
Io (Carlo), mio fratello (Clodoveo) e felice ci divertivamo a suonare insieme già prima del 2007…eravamo alla ricerca da tempo di altri musicisti per completare la formazione ma neanche a dirlo, nella nostra zona è difficile trovare anche musicisti, visto che il musicista non è visto come un lavoratore come tutti gli altri ma è visto soprattutto come uno che, se non insegna in qualche istituto, perde il suo tempo.
Poi, tramite amici abbiamo conosciuto Carmelo (il nostro ex batterista) ed Alessandro (il nostro ex chitarrista) e così è cominciata l’avventura.
Sia Carmelo che Alessandro venivano già da esperienze precedenti, mentre noi tre eravamo,da questo punto di vista, ancora vergini.
Volete farci un breve riassunto delle tappe fondamentali del vostro percorso musicale fino ad oggi?

Le tappe fondamentali sono quelle elencate sopra alle quali mi sento di aggiungere l’entrata nella band di Luigi, il nostro attuale batterista.
Nonostante sia entrato a far parte del gruppo da soli 4 mesi, ha dato al nostro progetto una solidità che non ha mai avuto.

Quanto e in che modo ha influito il turnover nella line up del gruppo sul sound della band?
Il cambio di line up ha influito davvero tanto nel sound della band.
Con gli attuali musicisti siamo molto più quadrati, più precisi, più stilosi… siamo partiti da un sound sporco, molto meno curato, ognuno ha portato le proprie influenze e all’inizio è stato difficile farle convergere in un unico progetto data anche la poca esperienza e la giovane età dei componenti… attualmente siamo molto più consapevoli di ciò che vogliamo, abbiamo le idee molto più chiare e di conseguenza le cose sono un po’ più semplici.
Di strada ne abbiamo ancora tanta da fare ma confidiamo nelle nostre capacità e perchè no, nella fortuna.
Nella musica, e più in generale nella vita serve sempre… l’esperienza è lo strumento fondamentale che ti permette di mettere in atto quello che ti frulla per la testa, e ora ci sentiamo un pochino più esperti di allora.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente legati?

Si, un momento al quale siamo particolarmente legati riguarda la nostra partecipazione ad una manifestazione chiamata “music village”.
La manifestazione prevedeva l’incontro tra band e settore discografico.
Abbiamo conosciuto persone che lavorano nel settore musicale ed una in particolare ha espresso pareri positivi sulla nostra musica.
È stato lì che abbiamo deciso di fare sul serio.
Eravamo partiti come la stragrande maggioranza delle band per puro divertimento… ci divertivamo a suonare insieme ma non c’era alcun tipo di ambizione se non quella di fare qualche concerto in giro per i locali.
Gli apprezzamenti espressi nei confronti della nostra musica ci hanno aperto gli occhi e così abbiamo capito che la nostra passione sarebbe potuta poi diventare qualcosa di più..ci ha dato una grossa carica.
Molto probabilmente se non fossimo capitati al posto giusto nel momento giusto a quest’ora saremmo da tutt’altra parte.

Quali gruppi sono stati importanti per la vostra crescita musicale e ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze diverse? E nel caso, come si conciliano?

Ruolo fondamentale è da attribuire agli Oasis, agli onnipresenti Beatles, agli Strokes, ai Kasabian… e potrei citarne molti altri… sono questi i gruppi che ci hanno stimolato e ci hanno fatto venire la voglia di fare musica… mentre per quel che riguarda il modo di suonare, direi che ci avviciniamo molto di più agli Arctic Monkeys che non a nessuno dei gruppi sopracitati… ritmiche serrate, sound graffiante… ci differiamo per le melodie molto più pop.
Grandi linee abbiamo più o meno gli stessi punti di riferimento… si va da Hendrix ai Pink Floyd, dai Beatles ai Led Zeppelin…. il fulcro è sempre la musica rock, dalle sue sfumature più psichedeliche, alla melodia travolgente, dalle chitarre distorte alle ballate più intimiste.

Come lavorate sui vostri pezzi? Come nasce un'idea e come la sviluppate? Come vi dividete il lavoro? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto...

I metodi di lavoro cambiano spesso, una cosa sola resta sempre uguale, i litigi con mio fratello, sembra scontato e già sentito, ma e’ la realtà. Tendiamo ad andare in direzioni diverse all’inizio del processo creativo, ma dopo qualche parolaccia o confronto dai toni duri, riusciamo sempre a tirar fuori l’idea giusta e la calma torna sovrana in studio, infondo siamo fratelli… delle volte ci si trova in sala prove e qualcuno ha un pezzo con una struttura già bella e pronta… si comincia a suonare e si segue l’idea del compositore modificandola la dove il brano e il nostro orecchio lo richiedono… altre volte si comincia la stesura di un brano direttamente in sala prove, nei momenti di relax si suona e magari viene fuori un riff interessante e che stimola la nostra creatività, oppure una linea di basso che comincia a farti battere il piede, oppure un ritmo incalzante e si parte… per noi l’importante e suonare… per alcuni brani impieghiamo non più di 15 minuti per gli arrangiamenti, per altri possiamo passarci anche dei mesi, si modificano talmente tante volte fino a quando non ci rendiamo conto che abbiamo fatto un buon lavoro.
Non è per niente facile suonare in una band… noi siamo in 5 ed ogni volta dovremmo essere d’accordo in 5…mettere 5 teste nella stessa direzione non è sempre facile, anzi, non lo è mai… delle volte si litiga, altre volte invece di essere in sala prove vorresti essere da tutt’altra parte, altre volte ancora non riesci a trascrivere in musica ciò che hai in testa… ma la passione per la musica e la voglia di esprimersi sono più forti di tutto questo.
Molto spesso è anche tutto molto piacevole e passano delle ore senza nemmeno accorgersene… in fondo siamo amici…

Com'è il vostro rapporto con il mondo della discografia? Avete un contratto, siete in cerca..? Oppure siete convinti sostenitori dell'autoproduzione, che lascia la più totale libertà d'azione, ma che comporta inevitabilmente anche degli investimenti personali?

Attualmente stiamo valutando delle proposte, non saprei dirti se siamo in cerca di un contratto discografico oppure per il momento va bene così… ci stiamo concentrando fortemente sul nostro lavoro..non siamo convintissimi sull’autoproduzione anche se ci rendiamo conto che per tantissime band che si affacciano per la prima volta sul mercato discografico risulta essere l’unica risorsa per palesare la propria esistenza.
In italia fare musica alternativa, in lingua inglese, vuol dire fare tutto da soli…nessuno è disposto a scommettere su una band che ha queste caratteristiche, ma per noi non è poi così strano…se fai un piccolo resoconto di che genere di musica si vende nella nostra dolce penisola ci si accorge che produrre, ad esempio, un gruppo come il nostro sarebbe un azzardo non da poco e da una parte capisco cosa è che frena questo processo.
Il mercato discografico italiano è un riccio chiuso… solo i grandi artisti internazionali riescono ad entrare.
In europa,oltre che in italia, ci sono delle realtà emergenti di talento e potenzialità altissime… nei paesi europei riescono ad avere la loro vetrina mentre in italia faticano un po’ tutti.
La cosa che però ci rincuora è che la tendenza sta cambiando abbastanza velocemente in europa, molto più lentamente in italia, e arriverà il momento che i nostri discografici scopriranno un nuovo mondo dalle infinite potenzialità.

In molti sostengono che la discografia come l'abbiamo intesa fino ad oggi, specialmente per quanto riguarda gli artisti emergenti, sia destinata a scomparire a breve. Che il futuro siano le licenze Creative Commons, cioè mettere a disposizione degli utenti gratuitamente le proprie opere autoprodotte, crearsi grazie a questo sistema un ampio bacino di pubblico, e poi cercare di rientrare dei costi attraverso i live, il merchandising oppure cercandosi degli sponsor. Voi come lo vedreste un panorama del genere?

A dir la verità io non sono poi così d’accordo… tutto ha a che fare con il valore che viene attribuito alla musica… sono fortemente contrario al costo spropositato di un disco, da 20 a 25 euro è davvero un furto… il prezzo giusto, per quel che mi riguarda, oscillerebbe tra gli 8 e 12 euro, che diventa un prezzo sicuramente più accettabile.
Ritengo giusto che l’utente paghi il lavoro di una band, di un produttore e di una etichetta discografica… ripeto, tutto ha a che fare con il valore che il fruitore di musica attribuisce alla musica stessa… non riesco a vederla diversamente.
Mi spiego meglio; un giorno ascolto alla radio una band interessante.
Vado sul loro myspace e do un ascolto più approfondito alla loro musica… se mi piace quello che sento vado alla ricerca del disco… pagando per avere la loro musica, inevitabilmente finisco per attribuire un valore alla stessa… se dovessi avere a disposizione gratuitamente il disco, lo scaricherei a priori ma molto probabilmente gli darei un ascolto superficiale e veloce per poi dimenticarmene, come spesso succede con i giornali che ti vengono ceduti a titolo gratuito in giro per le città… quanti di noi possono, con sincerità, affermare che quel giornale lo hanno letto..?Credo in pochissimi.
Con questo non voglio dire assolutamente che bisogna prima diventare fan di una band e poi comprare il disco ma, ricercare nell’interesse di approfondire, la ragione di un piccolissimo investimento in termini economici.
Un pacco di marlboro costa quasi 5 euro, c’è qualcuno là fuori disposto a non fumare per 2 giorni per comprare un disco che gli interessa..? Spero di si.
L’obbiettivo è quello di suscitare interesse in chi ti ascolta, è solo così che qualcuno sarà spinto ad acquistare il tuo disco e a mettersi in macchina per recarsi ad un tuo concerto.
Se non si innesca questo meccanismo, oltre al disco puoi regalargli anche una macchina, lui ti ringrazierà ed andrà al concerto di qualcun altro.

Tocchiamo un altro tasto importantissimo: i live. Il momento dell'esibizione dal vivo penso che per un musicista sia qualcosa di fondamentale, un irrinunciabile momento di crescita e di confronto. Ultimamente si dice che a discapito della crisi del mercato, la musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Questo vale solo per i grandi nomi o riguarda tutti i musicisti in generale? Ci sono gli spazi adeguati e sufficienti per proporre la propria musica dal vivo? Com'è la situazione in Italia basandoti sulla vostra esperienza personale?

Il momento dell’esibizione dal vivo è il migliore in assoluto per un musicista...quando sei sul palco, hai la reale percezione di cosa possa suscitare la tua musica in chi ascolta..nel bene e nel male!se la risposta del pubblico è positiva, si va in estasi e la band, sprigiona energia che si mescola a quella del pubblico, ed è questo che rende grande un concerto, sia per i musicisti che per la gente che è lì a sentirti… è la forza delle canzoni, e la capacità della band di suscitare emozioni attraverso esse che conta davvero… non effetti speciali o fuochi d’artificio… la musica prima di tutto… il resto, e solo contorno… almeno per quanto riguarda noi… che andiamo sul palco e suoniamo, senza per forza cercare di intrattenere il pubblico con performance pirotecniche… crediamo che le nostre canzoni siano già abbastanza coinvolgenti, senza dover strafare o inventarci chissà cosa… è pieno di band, anche di successo che per mascherare la pochezza delle loro canzoni sul palco mettono in scena teatrini per far si che il loro live sembri più interessante… io voglio che la gente, quando torna a casa da un nostro concerto canticchi le melodie delle nostre canzoni, o che noti gli arrangiamenti live diversi rispetto alle versioni su disco.. E non che parli di quando il cantante o il bassista si sono tolti i pantaloni e hanno fatto i loro bisogni sul palco… questo, non ci interessa… ma magari c’è a chi piace…!
Per quanto riguarda il momento positivo dei live, beh di questo siamo davvero felici, anche se sono convinto che riguardi maggiormente le band affermate e di riflesso, quelle emergenti… in italia le possibilità di suonare ci sono, non sono tantissime, ma fortunatamente ci sono …forse non sempre, almeno per quanto riguarda la nostra esperienza, si ha a che fare con luoghi adatti ad un concerto e con gente sufficientemente qualificata per organizzare eventi di questo tipo, ma siamo convinti che le cose possano migliorare e far si che tutto diventi sempre più professionale…

Visto che vi abbiamo conosciuto proprio tramite myspace, non possiamo non chiedervi come giudicate il rapporto tra musica e internet. Grande risorsa o problema con cui fare i conti? Sicuramente per una giovane band il web, e in particolare i social network o le web radio, sono una grandissima opportunità per crearsi visibilità. Cosa ne pensate della questione?

Non possiamo non giudicare il tutto in maniera positiva… il problema della dispersione in internet è reale ma pensa se il web non esistesse… in fondo voi ci avete trovato tramite myspace,ed è così che possiamo far sapere ai vostri lettori come la pensiamo… ok cose così non succedono spessissimo ma figurati se non ci fosse internet.
C’è chi nel web ha trovato il proprio successo, c’è chi, grazie alle visite e agli ascolti proprio su myspace ha firmato contratti importanti… gli ascoltatori selezionano le realtà che per loro valgono di più e così, secondo noi, si limita automaticamente il problema riguardante il numero spropositato di progetti che non valgono nulla almeno dal punto di vista strettamente commerciale.
Noi pensiamo però che, internet debba essere uno dei mezzi per amplificare la propria voce ma non l’unico… molti pensano che avere un myspace fatto bene oppure una pagina facebook con tanti iscritti significhi essere arrivati da qualche parte… per noi internet ha la stessa valenza del passaparola, ad esempio...ci sentiamo particolarmente gratificati quando ai nostri live ci fanno i complimenti e ci dicono che ci hanno conosciuto grazie ad amici…
Infondo se nella pagina facebook della band hai 2500 fan sudamericani, quanti di questi realmente potranno venire ad un tuo concerto…?

Internet in un certo senso forse oggi sopperisce in parte anche quello che in teoria dovrebbe essere il ruolo di televisione, radio e carta stampata, che devono parlare sì dei grandi artisti affermati, sarebbe un utopia immaginare la situazione diversamente, però forse potrebbero cercare ogni tanto di far conoscere e lanciare anche qualche realtà un po' diversa. Cosa ne pensate dei media tradizionali? Qual è il vostro rapporto con loro?

Ci farebbe immensamente piacere poter affermare che i media tradizionali riservano spazi per le nuove leve ma è sotto gli occhi di tutti che non è così… stiamo attraversando una crisi senza precedenti e loro, come noi, non se la passano meglio...i giornali devono fare i conti con le copie vendute per poi vendere spazi pubblicitari, le radio e le tv devono fare i conti con lo share, per richiamare l’attenzione degli sponsor e dei finanziatori e questo spesso però va a discapito della musica emergente di qualità che resta purtroppo nell’anonimato…. ritorniamo sempre al punto di partenza… è la gente che non ascolta più musica “diversa” oppure è la musica “diversa” a non suscitare più interesse e quindi non riesce a far vendere giornali o ad aumentare lo share…? la risposta noi non ce l’abbiamo… poi però succede quello che non ti aspetti, che vai ad aprire la posta elettronica e ti trovi una mail di un web magazine che è interessato a farti un’intervista… qualcosa sta cambiando, molto lentamente ma sta cambiando.
Noi non possiamo far altro che toglierci il cappello davanti a realtà come la vostra e sperare che questo tipo di approccio alle novità dia i suoi frutti e sia da esempio il più possibile.

In ogni caso fare musica di un certo tipo al giorno d'oggi magari può essere difficile ma non impossibile se c'è la passione e la voglia di fare. E soprattutto a dispetto di un sistema che molto spesso non aiuta e non valorizza la creatività e la bravura, devo dire che al momento abbiamo una scena underground in gran fermento: si stanno affacciando alla ribalta tantissimi gruppi con un gran potenziale. Questo è un segnale positivo. Vuol dire che i musicisti comunque non si lasciano scoraggiare da questa situazione. Vuol dire che c'è tanta gente che fa musica esclusivamente per il piacere di fare musica, di comunicare qualcosa agli altri. E queste secondo me è una grandissima cosa. No?

Da un po’ di tempo in italia è cambiato il modo di fare musica… la scena alternative è in grosso fermento e ci sono sempre più musicisti pronti a sfidare questo sistema, che come hai detto giustamente tu, non valorizza la creatività delle nuove band.
Non ci scoraggia la difficoltà di emergere con un genere probabilmente non adattissimo alla massa, almeno in questo momento, perchè siamo convinti che la qualità prima o poi venga premiata e che quindi anche band come la nostra possano trovare in futuro una collocazione ben più ampia di quella attuale nel panorama discografico.

Il gruppo ha all'attivo un EP, "The Night of Stars", registrato con la vecchia formazione se non erro. C'è in programma qualcosa di nuovo?Avete già iniziato a registrare qualcosa? Com'è il nuovo materiale? Potete darci qualche anticipazione?

Si, abbiamo stampato l’ep con la vecchia formazione..ma è già da un po’ che siamo a lavoro con la formazione attuale per preparare il nuovo materiale...registriamo tutto per poter avere sempre ben chiaro cosa stiamo facendo e quale direzione stanno prendendo i nostri brani. Definirei il nuovo materiale, molto più maturo… con linee melodiche più ricercate e forse meno facili al primo ascolto, ma sicuramente più solide, basate su arrangiamenti più complessi e curati, con suoni più duri… senza però snaturare oltremodo il nostro stile compositivo e il nostro sound… siamo convinti che il nuovo materiale sia decisamente migliore rispetto alle cose fatte in precedenza e che possa colpire in maniera sorprendentemente positiva il pubblico, infondo siamo convinti di essere un’ottima band e modestia a parte, pensiamo di valere più di tante altre band o artisti attualmente sulla cresta dell’onda, crediamo in noi stessi e nella nostra musica, d’altra parte, se non lo facessimo noi, perché dovrebbe farlo qualcun’altro? …vedremo dove tutto ciò ci porterà

Altri progetti a breve e lungo termine?

Nell’immediato futuro finiremo di registrare il nostro nuovo materiale… effettueremo una scrematura e sceglieremo quello che secondo noi è più valido e che meglio ci rappresenta.
Oltre a lavorare in studio, attualmente stiamo valutando le proposte che ci sono state fatte… in cantiere abbiamo già la realizzazione di un nuovo videoclip e la realizzazione di un full length… grazie all’aiuto della nostra videomaker, Manuela Filomena, stiamo pensando ad un documentario di circa 15 minuti che presenti la band in modo più profondo..siamo convinti che sia una cosa molto carina da fare e che darà la possibilità, a chi fosse interessato, di conoscerci un pochino meglio.
Insomma, abbiamo un bel po’ di lavoro da fare, ma questo non può che farci piacere.
Grazie di tutto e un grosso in bocca al lupo per la vostra carriera.

Crepi il lupo… grazie mille a te e complimenti per i servizi che rendi ai lettori di andergraund…

Per info: www.myspace.com/theskelterband

 


 

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