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Steri Strip

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Nome Gruppo: Steri Strip
Nato a: Mantova
Nel: Novembre 2008
Genere: Indie Rock

Componenti:
Alice (Voce e chitarra)
Paola (chitarra solista e cori)
Francesca (basso)
Martina (batteria)

Età Media Componenti: 21 anni

Precedenti:
Debutto live Marzo 2009; primo Ep "out of the line" luglio 2009; entrata quarto componente (Francesca) agosto 2009; tappe importanti: live con Diva Scarlet (Bo) nel locale Arci Tom (MN); Concorsi: Energia Rock presso Marmirolo (MN); Video Clip nel maggio 2010 in collaborazione con Associazione Lab Com Mantova.

Segni Particolari: musica essenziale e diretta, grande energia.


Innanzitutto ciao e grazie per aver accettato il nostro invito. Per cominciare vi chiediamo di parlarci un po' di voi. Raccontateci come è nato il gruppo. Come e dove vi siete incontrati, quando avete deciso di suonare insieme, se avevate alle spalle altre esperienze musicali ...

Io (Alice) e Martina suonavamo già insieme in un precedente progetto a 3 che comprendeva anche un altro ragazzo. Paola (che negli anni passati aveva già fatto parte di altre band mantovane e veronesi) ci ha contattate tramite myspace e ci siamo incontrate nel settembre 2008, abbiamo così iniziato a suonare insieme. A novembre 2008 il ragazzo decide di lasciare la band per motivi personali e così sono nate le Steri Strip, un progetto tutto al femminile.
Per quasi un anno siamo state un trio, ad agosto 2009 abbiamo conosciuto Francesca, giovane bassista mantovana, che è entrata a far parte del nostro gruppo.

Volete farci un breve riassunto delle tappe fondamentali del vostro percorso musicale fino ad oggi?

Nel marzo 2009 abbiamo il nostro primo debutto live in un locale Arci reggiano, da lì in poi la nostra attività live è continuata senza sosta raggiungendo i principali locali mantovani. Una delle date più importanti è stata quella tenuta all'Arci Tom (MN), nel marzo 2010, insieme ad una delle migliori band femminili italiane, le Diva Scarlet (BO), oltre al festival Energia Rock tenuto sempre a Mantova a maggio 2010, nel quale abbiamo suonato vincendo un concorso tra molte band locali.
A luglio 2009 esce il nostro primo Ep, "Out of The Line", inciso grazie all'aiuto del nostro amico fidato Daniele Consolini (collaboratore ufficiale della band).
Ad agosto 2009 conosciamo Francesca, giovanissima bassista mantovana, che entra a far parte della band.
Nel febbraio 2010 partecipiamo ad un concorso organizzato dall'Associazione Lab Com Mantova per girare un video clip; passando le selezioni entriamo a far parte del progetto "l'occhio della musica" e a maggio giriamo il nostro primo video clip del singolo "Light of Honey" estratto dal nostro Ep.

Il passaggio da una formazione a tre ad una a quattro elementi che cambiamenti ha portato a livello di suono?

L'iniziale formazione a tre ha sempre costituito per noi uno stato provvisorio, avevamo già parlato spesso dell'eventualità di aggiungere un nuovo componente abbandonando una line up molto essenziale.
Quando è entrata Francesca la nostra musica ha preso letteralmente il volo, era l'elemento che mancava per dare il giusto groove alla nostra musica.
Il nostro suono si è arricchito di nuova energia e corposità.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente legati?

Siamo molto legate al ricordo del concerto del 5 marzo 2010 all'Arci Tom, il più importante locale live di Mantova, nostro obiettivo da molto tempo.
Insieme ovviamente alla bellissima esperienza che abbiamo vissuto girando il nostro primo video clip.

Ci sono dei gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale e ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze diverse? E nel caso, come si conciliano?

Sicuramente la band italiana a cui facciamo più riferimento sono le Diva Scarlet; il fatto che quattro ragazze siano riuscite ad imporsi nella scena nazionale ed europea ci da molto coraggio ed iniziativa.
Tutte e quattro abbiamo gusti musicali differenti che tuttavia riusciamo a conciliare nel vasto filone del "rock".
Le nostre influenze spaziano dal blues amato in particolar modo da Alice, dal funky rockeggiante di Francesca, dal british rock di Martina fino al punk più crudo di Paola.
Tutti questi generi riescono a trovare spazio ed armonia nel nostro sound.

Come lavorate sui vostri pezzi? Come nasce un'idea e come la sviluppate? Come vi dividete il lavoro? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto...

Suonare in una band, oltretutto femminile, non è sempre facile.
Il tempo che passiamo insieme è molto e non è semplice riuscire a conciliare quattro personalità e quattro vite diverse.
Fortunatamente siamo molto amiche fra di noi, ed insieme stiamo crescendo sia come persone sia come musiciste.
La maggior parte dei pezzi sono scritta da Paola e Alice, ma negli ultimi tempi li stiamo scrivendo letteralmente a quattro mani, partendo da un riff iniziale e sviluppandovi attorno l'intera canzone.
Spesso le parti singole di basso, chitarre, batteria e voce vengono sviluppate singolarmente, a volte con l'aiuto di tutti i membri della band.

Com'è il vostro rapporto con il mondo della discografia? Avete un contratto, siete in cerca..? Oppure siete convinti sostenitori dell'autoproduzione, che lascia la più totale libertà d'azione, ma che comporta inevitabilmente anche degli investimenti personali?

Per ora non abbiamo nè un contratto nè ne siamo alla ricerca. Il nostro obbiettivo in questo momento è riuscire a registrare un Ep di circa 7 pezzi per poi cercare di distribuirlo il più possibile per farci conoscere anche fuori dalla nostra provincia, e se questa pubblicità riuscirà ad avvicinarci al mondo della musica inteso come booking ed etichette noi siamo ben disposte.
Noi crediamo che l'autoproduzione sia la via migliore per la libera espressione artistica; purtroppo in Italia conta per lo più la visibilità e la maggior parte delle band che si autoproducono non hanno nè i mezzi nè i fondi per riuscire a provvedere al proprio sostentamento. La musica autoprodotta in generale non ha il giusto appoggio a parer nostro.

In molti sostengono che la discografia come l'abbiamo intesa fino ad oggi, specialmente per quanto riguarda gli artisti emergenti, sia destinata a scomparire a breve. Che il futuro siano le licenze Creative Commons, cioè mettere a disposizione degli utenti gratuitamente le proprie opere autoprodotte, crearsi grazie a questo sistema un ampio bacino di pubblico, e poi cercare di rientrare dei costi attraverso i live, il merchandising oppure cercandosi degli sponsor. Voi come lo vedreste un panorama del genere?

Noi stiamo già facendo parte di questo panorama, inteso come distribuzione gratuita della nostra musica.
Riteniamo che per una band emergente sia importante utilizzare tutti i canali che si hanno a disposizione per diffondere la proprie opere.
Sarebbe sconveniente, a parer nostro, per una band che si affaccia al panorama musicale, opporsi al chiaro esempio di innovazione e crescita che questi nuovi mezzi mettono a disposizione.

Tocchiamo un altro tasto importantissimo: i live. Il momento dell'esibizione dal vivo penso che per un musicista sia qualcosa di fondamentale, un irrinunciabile momento di crescita e confronto. Ultimamente si dice che a discapito della crisi del mercato, la musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Questo vale solo per i grandi nomi o riguarda tutti i musicisti in generale? Ci sono gli spazi adeguati e sufficienti per proporre la propria musica dal vivo? Com'è la situazione in Italia basandovi sulla vostra esperienza personale?

Allora il punto è questo: in Italia effettivamente qualcosa si sta muovendo, ci sono molti locali disposti a darti uno spazio per suonare, il problema è che l'artista o la band in questione deve fare un sacrificio che nella maggior parte delle volte riguarda la retribuzione.
Nel nostro caso si tratta proprio di questo esempio, stiamo suonando spesso e questo ci da molte soddisfazioni, il fatto è che riusciamo a mala pena a ripagarci le spese ed i pochi soldi che risparmiamo sono tutti destinati ai nostri futuri progetti (e registrare non costa poco).
E' vero che la crisi colpisce tutti, locali e conseguentemente noi, ma allora la band o l'artista deve scendere a compromessi:
suonare molti live facendo sacrifici di spese e tempo ma con la soddisfazione che solo il palco sa dare, o uscire solo quando la retribuzione è adeguata alla richiesta e quindi suonare poco e avere meno visibilità?

Visto che vi abbiamo conosciuto proprio tramite myspace, non possiamo non chiedervi come giudicate il rapporto tra musica e internet. Grande risorsa o problema con cui fare i conti? Sicuramente per una giovane band il web, e in particolare i social network o le web radio, sono una grandissima opportunità per crearsi visibilità. Cosa ne pensate della questione?

Ovviamente internet è una grandissima risorsa che noi sfruttiamo quotidianamente, i social network sono molto vantaggiosi grazie alla pubblicità gratuita ed immediata che mettono a disposizione.
Sicuramente è necessario avere la giusta immagine da proporre al vasto pubblico di internet, il network può diventare un arma a doppio taglio se usato scorrettamente. Infatti essendo i blog e le pagine personali un'ottima fonte di visibilità, è necessario curarle in modo adeguato.

Internet in un certo senso forse oggi sopperisce in parte anche quello che in teoria dovrebbe essere il ruolo di televisione, radio e carta stampata, che devono parlare sì dei grandi artisti affermati, sarebbe un utopia immaginare la situazione diversamente, però forse potrebbero cercare ogni tanto di far conoscere e lanciare anche qualche realtà un po' diversa. Cosa ne pensate dei media tradizionali? Qual è il vostro rapporto con loro?

Non siamo amanti delle grandi reti musicali commerciali di oggi, dove non puoi trovare altro che prodotti già preconfezionati e pronti all'uso per la maggior parte dei giovanissimi.
C'è però qualche radio e rete musicale che per fortuna riesce a dare spazio sia ai grandi nomi della musica che conta sia a quelle band emergenti ed autoprodotte che vorrebbero pubblicizzarsi anche tramite le grandi emittenti.

In ogni caso fare musica di un certo tipo al giorno d'oggi magari può essere difficile ma non impossibile se c'è la passione e la voglia di fare. E soprattutto a dispetto di un sistema che molto spesso non aiuta e non valorizza la creatività e la bravura, devo dire che al momento abbiamo una scena underground in gran fermento: si stanno affacciando alla ribalta tantissimi gruppi con un gran potenziale. Questo è un segnale positivo. Vuol dire che i musicisti comunque non si lasciano scoraggiare da questa situazione. Vuol dire che c'è tanta gente che fa musica esclusivamente per il piacere di fare musica, di comunicare qualcosa agli altri. E queste secondo me è una grandissima cosa. No?

Assolutamente, finchè noi musicisti continueremo a dare l'anima per la musica non ci sarà alcun motivo per fermarsi e non portare a termine gli obbiettivi che ogni artista si prefigge.

So che è uscito da poco il vostro primo ep "Out of The Line". Volete spendere due parole su questo vostro primo lavoro ufficiale?

L'ep è uscito a luglio 2009, abbiamo registrato 5 pezzi (prima dell'entrata di Francesca che è arrivata un mese dopo l'uscita dell'ep) che ci hanno permesso di far conoscere la nostra musica e di affacciarci alla scena musicale mantovana.
E' stato un lavoro che abbiamo registrato in casa grazie all'aiuto del nostro fonico e collaboratore Daniele Consolini che per primo ci ha aiutate ad avvicinarci ad un suono che ci appartiene.

Il lavoro in Studio per preparare un nuovo disco, a grandi linee, come si svolge? Cambiano molto i vostri brani tra la prima stesura e la versione definitiva?

Per il nostro primo ep non abbiamo fatto una preproduzione, i pezzi si sono evoluti in seguito, anche durante le registrazioni.
Ora i pezzi che porteremo in studio sono ormai definiti, il suono che cerchiamo di catturare è quel suono che sia fedele il più possibile alla nostra carica live.

Progetti a breve termine?

Sicuramente il nostro secondo ep che si intitolerà "Nobody knows how it works" e che uscirà, se tutto andrà a bene, entro fine anno.
Dopo di che suonare ovunque e il più possibile.

Grazie di tutto e un grosso in bocca al lupo per la vostra carriera.

Per info: www.myspace.com/steristrip

 


 

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