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Nemesi

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Nome Gruppo: Nemesi
Nato a: Como/Lecco
Nel: 2005
Genere: /
Componenti: Gilberto Valsecchi, Claudio Pellegrino, Alessio Gentile, Alberto Riva, Daniele Ferrara
Età Media Componenti: 26 anni

Precedenti:
- 2006: esce "Sempre all'oscuro ep" demo di 4 tracce
- Tra 2007/2008 affiancando una strenua attività tra date e registrazioni, riesce in un primo momento a dare alla luce un nuovo ep chiamato "Promo 2008", in vista di un futuro vero e proprio disco.
-semifinali di "Italian Wave"
- Nel mese di maggio (2008) entrano di diritto per numero di ascolti nella "top artisti italiani" di Myspace e, nello stesso periodo, vincono il concorso “Polisuona” istituito dal Politecnico di Milano e finalisti anche nel concorso del locale milanese "Bloom".
- I Nemesi si esibiscono anche all'edizione estiva di "Music Village 2008".
- Il videoclip del brano “Milano”,(regia Andrea Gallo), si guadagna un posto da finalista nei 30 “Video Indipendenti Italiani dell'anno”.
- Nel febbraio 2009, lo stesso videoclip viene mandato in rotazione per circa un mese sulle frequenze di AllMusic;
- Nello stesso mese firmano il loro primo contratto discografico con la RudeRecords.
- Il 19 marzo 2010 esce "L'alba dei morti viventi" primo lavoro sulla lunga distanza.
- Nel corso dell'anno avvengono anche le registrazioni dello stesso e alcune date di supporto a gruppi del panorama alternativo italiano come Sick Tamburo e Teatro degli orrori.

Segni Particolari: Testi rigorosamente in italiano, qualunque influenza musicale è bene accetta :)

Innanzitutto ciao e grazie per aver accettato il nostro invito. Per cominciare vi chiediamo di parlarci un po' di voi. Raccontateci come è nato il gruppo. Come e dove vi siete incontrati, quando avete deciso di suonare insieme, se avevate alle spalle altre esperienze musicali ...

Ciao a tutti, il piacere è tutto nostro. Il gruppo è nato da un'idea di Gilbe e Pelle, poi successivamente si sono aggiunti Albo e Gionson, e dopo un lasso di tempo Io (Ale). La storia è un classico, amicizia, influenze musicali simili e diverse... ma alla base la voglia di suonare, probabilmente di creare un qualcosa che si desiderava ascoltare, sulla base della musica che si preferiva...ma con il desiderio di renderlo personale e di farne parte.

Volete farci un breve riassunto delle tappe fondamentali del vostro percorso musicale fino ad oggi?

Le tappe fondamentali del percorso sono state il primo ep "Sempre all'oscuro" che ha permesso al gruppo di proporsi ai locali, e riuscire a collezionare un notevole numero di date nella zona (lombardia/svizzera italiana). Il "music village”, la manifestazione musicale che ogni anno si tiene a Catanzaro, che nei vari anni di partecipazione ci ha concesso di far girare il nome anche tra gli addetti ai lavori presenti. Per poi arrivare al presente: il contratto con Rude Records, e il primo disco vero e proprio.

C'è un momento in particolare della vostra carriera che è stato importante per voi o un ricordo a cui siete particolarmente legati?

Non saprei con precisione, ma credo che sia il periodo di preparazione del disco, quando ti ritrovi chiuso in sala prove a scannarti su idee e correzioni,che è poi quello che rispecchia meglio il motivo per cui hai intrapreso questa strada. Li ci va dentro tutta una serie di cose che per obbligo diventano parte dei vari componenti, e di quello che ottieni mischiando la tua testa a quella degli altri.
episodi singoli sono tanti... i concerti; dove ognuno fa un po’ storia a sè, nel bene o nel male.

Ci sono dei gruppi che sono stati importanti per la vostra crescita musicale e ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare? Avete più o meno gli stessi punti di riferimento oppure avete influenze diverse? E nel caso, come si conciliano?

Influenze ne abbiamo tantissime, anche per questo ci siamo dati/guadagnati la definizione fin troppo generica di "crossover". Ognuno di noi ascolta cose profondamente diverse tra loro... giusto per farti capire mettendo assieme i vari gruppi piu gettonati di tutti e 5 viene fuori un'insieme del tipo: deftones, 65daysofstatic, paolo conte, franco battiato, misfits, nofx, at the drive in, bring me the horizion...giusto per citarne qualcuno.

Come lavorate sui vostri pezzi? Come nasce un'idea e come la sviluppate? Come vi dividete il lavoro? E' sempre facile suonare in una band? Immagino che non sarete sempre d'accordo su tutto...

Solitamente si parte da un giro, o un'idea di qualcuno. Ma non siamo mai ancorati a uno schema fisso... a volte è Pelle ad arrivare con un giro di chitarra, altre Albo, o magari partiamo anche da un testo, è successo varie volte. Logico che suonare in una band non è sempre facile, le teste sono 5 nel nostro caso e come detto in precedenza con influenze a volte molto lontane. Ma il discorso è che alla base della nostra musica c'è il mischiare queste cose, quindi si giunge sempre a un compromesso che accontenta e soddisfa tutti.

Com'è il vostro rapporto con il mondo della discografia? Avete un contratto, siete in cerca..? Oppure siete convinti sostenitori dell'autoproduzione, che lascia la più totale libertà d'azione, ma che comporta inevitabilmente anche degli investimenti personali?

Il rapporto con la discografia è buono, ora stiamo attraversando questo periodo di collaborazione con Rude Records, con cui abbiamo un contratto, che comunque ci da il sostegno di avere qualcuno alle spalle, ma che ci lascia la più totale libertà in qualunque ambito creativo/organizzativo. L'autoproduzione è stata comunque basilare anche per noi nei primi anni di vita della band, ha i suoi lati positivi, ma al giorno d'oggi, nel marasma musicale post internet, è anche rischiosamente dispersiva per chi ascolta. Gli investimenti personali poi, ci sono e ci saranno sempre, nel caso di nuove realtà... difficilmente trovi chi è ancora disposto a sponsorizzarti in toto un disco,una promozione ecc. specialmente in un mercato dove non si capisce bene come potrebbe rispondere poi il pubblico.

In molti sostengono che la discografia come l'abbiamo intesa fino ad oggi, specialmente per quanto riguarda gli artisti emergenti, sia destinata a scomparire a breve. Che il futuro siano le licenze Creative Commons, cioè mettere a disposizione degli utenti gratuitamente le proprie opere autoprodotte, crearsi grazie a questo sistema un ampio bacino di pubblico, e poi cercare di rientrare dei costi attraverso i live, il merchandising oppure cercandosi degli sponsor. Voi come lo vedreste un panorama del genere?

E' sicuramente uno scenario suggestivo, sarebbe una specie di "ritorno alle origini" con le dovute differenze. Per chi ascolta e suona musica per passione e vero interesse, può solo essere un cambiamento positivo, dato che la discografia (quella da mainstream) non investe più su un certo tipo di sonorità, perchè più rischiose, dato che deve far rientrare i bilanci di operazioni di marketing sontuose. Questo ha portato a uno sviluppo di una cultura musicale, secondo me, poco sana, e come ogni cosa poco sana prima o poi toccherà fare i conti, chi vivrà vedrà, come si suol dire.
Per il discorso del mettere il proprio lavoro autoprodotto mi sembra comunque un metodo estremo. I buoni vecchi demo, ep con i pezzi forti di quello che poi sarà il disco, sono una buona soluzione per far capire all'ascoltatore cosa ha davanti. Ma poi il lavoro, anche simbolicamente, deve avere un prezzo. Se ti piace un gruppo, una loro canzone ecc. anche da parte tua ci dovrebbe essere la spinta a supportarli e a incoraggiarli, anche tramite queste cose... non stiamo certo parlando di guadagnarci, ma di riuscire almeno a rientrare in qualche spesa di gestione per dare modo alla band di proseguire, senza che la musica si mangi poi lo stipendio che ci si guadagna al lavoro.

Tocchiamo un altro tasto importantissimo: i live. Il momento dell'esibizione dal vivo penso che per un musicista sia qualcosa di fondamentale, un irrinunciabile momento di crescita e di confronto. Ultimamente si dice che a discapito della crisi del mercato, la musica dal vivo stia vivendo un periodo piuttosto positivo. Questo vale solo per i grandi nomi o riguarda tutti i musicisti in generale? Ci sono gli spazi adeguati e sufficienti per proporre la propria musica dal vivo? Com'è la situazione in Italia basandoti sulla vostra esperienza personale?

La nostra esperienza è altalenante, parlando della nostra zona, qualche tempo fa si riusciva a suonare. Si faceva comunque fatica, perchè i gruppi sono tanti, e i locali sempre pochi. Considerando coprifuoco e limitazioni gigantesche date dai comuni, questi locali piano piano stanno chiudendo tutti. Ad esempio a Como o a Lecco i posti dove poter esibirsi si contano sulle dita di una mano.
C'è da dire che un'altro aspetto che secondo me uccide l'originalità e non permette la nascita di una sanissima scena live è il discorso relativo alle cover band, strettamente correlato a quello dell'industria mainstream. La gente non è abituata a un riciclo, a nuova musica, e di conseguenza quando esce va più volentieri a sentire una cover band di vasco, dei green day o chi per questi. Il discorso è che non si può biasimare il gestore del locale, che si trova ad avere molta gente in virtù di questo... da biasimare sono piuttosto quelle persone che vedendo che la cosa paga, vendono la propria passione, talento e originalità inginocchiandosi a questo compromesso.

Visto che vi abbiamo conosciuto proprio tramite myspace, non possiamo non chiedervi come giudicate il rapporto tra musica e internet. Grande risorsa o problema con cui fare i conti? Sicuramente per una giovane band il web, e in particolare i social network o le web radio, sono una grandissima opportunità per crearsi visibilità. Cosa ne pensate della questione?

Per quanto ci riguarda internet ci ha aiutato tantissimo, sia per quanto riguarda la diffusione e promozione della nostra musica sia per allacciare rapporti con altre band, organizzare date, scoprire gruppi nuovi. Noi la reputiamo una cosa estremamente positiva.

Internet in un certo senso forse oggi sopperisce in parte anche quello che in teoria dovrebbe essere il ruolo di televisione, radio e carta stampata, che devono parlare sì dei grandi artisti affermati, sarebbe un utopia immaginare la situazione diversamente, però forse potrebbero cercare ogni tanto di far conoscere e lanciare anche qualche realtà un po' diversa. Cosa ne pensate dei media tradizionali? Qual è il vostro rapporto con loro?

I media tradizionali corrono molti più rischi dei media che nascono su internet. Internet ha un approccio diverso, è nella maggior parte dei casi gratuito (risorse video, articoli, recensioni ecc.) una persona si fa delle aspettative differenti. Un giornale solitamente lo paghi, lo devi andare a comprare, quindi è più rischioso per chi usa la carta stampata, mantenere una certa credibilità che faccia valere il prezzo della testata. Per questo rischiano meno, cercando di andare sul sicuro e proponendo cose relativamente nuove, o artisti gia affermati.
Lo stesso discorso è applicabile anche a radio e televisione, che però sono mosse da ragioni economiche, e i passaggi in radio di gruppi e canzoni sono quindi dettati da quanto la casa discografica di questi ultimi “investe” (niente di nuovo sotto i ponti).A questo punto mi chiedo però,che valore artistico/culturale possa avere una radio o una televisione, in quest’ambito. E’ inevitabile che stiano finendo per perdere credibilità.

In ogni caso fare musica di un certo tipo al giorno d'oggi magari può essere difficile ma non impossibile se c'è la passione e la voglia di fare. E soprattutto a dispetto di un sistema che molto spesso non aiuta e non valorizza la creatività e la bravura, devo dire che al momento abbiamo una scena underground in gran fermento: si stanno affacciando alla ribalta tantissimi gruppi con un gran potenziale. Questo è un segnale positivo. Vuol dire che i musicisti comunque non si lasciano scoraggiare da questa situazione. Vuol dire che c'è tanta gente che fa musica esclusivamente per il piacere di fare musica, di comunicare qualcosa agli altri. E queste secondo me è una grandissima cosa. No?

Non puoi che trovarci d’accordo, noi stessi arriviamo da quel filone di persone, che bene o male, gusti o non gusti, fanno comunque la loro musica spinti principalmente dalla passione. Dal fatto che se non avessi una cosa come questa non sapresti come sfogarla produttivamente in altro.

Molti gruppi snobbano l'italiano perchè lo ritengono una lingua che poco si adatta al genere rock. A voi invece non crea nessun problema. Quindi non è impossibile, magari è solo un po' più difficile e rischioso scrivere in italiano?

Ognuno fa le sue scelte, noi pensiamo che l’italiano sia un ottimo modo per esprimerci, è a suo modo musicale, semplicemente differente da altre lingue, ma non meno. Poi c’è chi crede che con l’inglese avrà vita più facile, sia per nascondere cose che in realtà ha vergogna di dire in una lingua in cui lo possono capire…s ia spiegandoti la scelta con la frase più gettonata “cazzo me ne frega dell’italia, io voglio sfondare all’estero!”. Io ti porto l’esempio dei rammstein, nessuno punterebbe un centesimo sul tedesco, e invece questi fanno sempre ottime cose.

Noto che date una grande importanza ai video. Il video di "Milano" è veramente bellissimo, e quello di "Bla Bla Bla" è geniale. In molti considerano il video una cosa molto secondaria e quasi superflua. Per me non lo è affatto. Anzi, se il prodotto è ben fatto come nel vostro caso, è solo una mossa vincente, un ottimo esempio di marketing virale, che consiste in due parole nel farsi conoscere al maggior numero di persone possibili attraverso il passaparola. Come mai questa attenzione particolare anche alla cura dell'aspetto visivo dei vostri pezzi?

Credo che la cosa sia più spontanea che programmata, il video di milano è nato perché avevamo quest’idea, e la canzone ci sembrava buona per essere integrata a una risorsa come quella visiva. Per questo ringraziamo Andrea Gallo, il regista, che ha fatto un ottimo lavoro.
Blablabla è un discorso differente, quello è stata proprio un’occasione derivante dalle esigenze di promozione del disco, ma non volevamo fare il solito video di quelli che suonano metal e fanno i duri o che si prendono troppo sul serio (anche perché noi saremmo poco credibili, fidati), siamo persone molto ironiche, normalmente, volevamo che il video ci rispecchiasse.

A proposito del video di "Bla Bla Bla", non posso non chiedervi cosa ne pensate dei reality, anche se già immagino la risposta...

Ma diversamente da quel che si può pensare riguardo la nostra opinione, è il reality in sé stesso che è sbagliato come tipo di format, in relazione alla musica. La televisione punta a fare ascolti, è logico che la musica che ne deriverà non sarà l’espressione artistica vera e propria, scaturita dal talento dei partecipanti (che in alcuni casi ne hanno,e anche parecchio, tecnicamente parlando) ma più che altro un incalanamento, e un’omologazione che rendano più vendibile la tua immagine, e la costruzione di un personaggio tramite canzoni di altri, riproposte. E poi non ditemi che credete alla trasparenza del televoto :D

Progetti a breve termine?

Abbiamo parecchi progetti che speriamo che vadano in porto, ora stiamo principalmente preparando pezzi nuovi e raccogliendo date per avere una sorta di tour per la prossima stagione, di modo da promuovere la musica fatta fino ad ora. Poi si vedrà…

Per info: www.myspace.com/nemesirox

www.nemesiband.com

 


 

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