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E' guerra tra Fabri Fibra e Marco Mengoni

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Il vincitore di X Factor e i suoi fan sono infuriati con il rapper, che in un pezzo afferma che Mengoni è omosessuale ma non ha il coraggio di dichiararlo
Fabri Fibra, si sa, la provocazione ce l'ha nel sangue, e negli anni non si è fatto mancare polemiche e litigi con esponenti dell'hip hop e del mondo musicale in generale. Questa volta, a cadere vittima della lingua pungente di Fibra è il Re Matto di X Factor 3, Marco Mengoni, a cui il rapper dedica un verso della sua canzone "Non ditelo", contenuta nel nuovo album "Quorum", scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale dell'artista. “Secondo me Marco Mengoni è gay, ma non può dirlo, altrimenti non venderebbe più una copia” canta Fibra, per poi proseguire immaginandosi la reazione del Re Matto nel trovarsi vis à vis con una ragazza.
Insomma, nel brano Fabri Fibra (che peraltro in un'altra canzone di Quorum, Nel mio disco, riserva a Manuela Arcuri e Paola Barale un trattamento ben peggiore, rendendole destinatarie delle proprie deiezioni) fa riferimento alla presunta omosessualità di Mengoni, che da parte sua non l'ha presa con filosofia, bollando come “spazzatura” le parole del rapper e arrivando a minacciare cause legali. Dal profilo Facebook di Marco: “Mi pare giusto assicurarvi che quello che è successo oggi non finisce qui, con la nostra rabbia e le risate di mercanti di merce scadente. State sicuri che prenderemo provvedimenti, per vie legali, con la civiltà che qualcuno, a quanto pare, non conosce”.
Ma a mobilitarsi sono soprattutto i fan di Mengoni, che accusano Fibra di omofobia e di insultare solo per attirare l'attenzione: in men che non si dica, sono nati vari gruppi su Facebook contro il “mister Simpatia” dell'hip hop. I supporter dell'mc non sono però rimasti a guardare, fondando altri gruppi in difesa del loro beniamino. Per conto suo, sul proprio account Fabri Fibra ha commentato: “Dico la verita: non mi considero un omofobo. Se Mengoni si è offeso, mi spiace, non era quella l'intenzione. L'intenzione era quella di convogliare l'attenzione su un mondo di finzione, che però non si può svelare perché se si svela, forse, poi non esiste più”. (fonte: Sky.it)
 

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