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Intervista ai D-Vines a cura di Bugs!

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Ciao ragazzi. Grazie mille per il tempo che ci state dedicando. Raccontateci come è nato il progetto D-Vines. Come e dove vi siete incontrati, quando avete deciso di suonare insieme, quali esperienze musicali avevate alle spalle...

Il progetto è nato nel 2007 dalla voglia di sperimentare di Stefano, Lore, Ricky e Mino. I D-Vines, infatti nascono come progetto puramente elettronico. Solo un anno fa è entrata in gioco la sezione ritmica della band (Batteria e Basso) con l'ingresso di Bolzo e Nico, apportando una cadenza decisamente più rock. Le esperienze musicali alle spalle erano molteplici, quasi tutti avevamo altri progetti paralleli che abbiamo successivamente abbandonato per concentrarci sui D-Vines.

Il fatto che molti di voi arrivavano da percorsi diversi, anche piuttosto differenti tra di loro, come ha influito sul sound del gruppo? Penso che ognuno abbia portato qualcosa di suo, e questa eterogeneità probabilmente è proprio uno dei vostri punti di forza.

Esattamente. è proprio questo il punto di forza dei Dvines. Pur proveniendo da realtà musicali molto diverse siamo riusciti ad amalgamare tutte le nostre influenze per giungere ad un compromesso rock/elettronico ad alto impatto sonoro. Talvolta è stato difficile concentrare le idee di sei persone diverse in una, ma la strada da seguire si è svelata da sè e siamo giunti ad un risultato che ci soddisfaceva in tutto e per tutto.

Nel vostro caso è interessantissimo chiedervi quali sono i gruppi o gli artisti che sono stati importanti per la vostra crescita, musicale e non solo, o ai quali vi sentite più vicini come modo di suonare. Immagino che abbiate anche punti di riferimento piuttosto diversi. Queste varie influenze si conciliano sempre senza problemi?

Certo, ognuno di noi come ho già accennato ha influenze molto particolari e diverse. Ma nel caso dei d-vines non si può parlare di vera e propria ispirazione a gruppi in particolare. Cerchiamo in ogni modo di creare della musica personale e che venga dal cuore ricercando un melting pot di diversi generi volto ad avvicinare al nostro progetto amanti di scene musicali differenti. Il fatto di essere attribuiti ad un filone in particolare è una cosa che viene successivamente e che non dipende da noi.

Di solito non mi piace classificare la musica in compartimenti stagni. Diciamo solo: se doveste spiegare a qualcuno che non vi conosce che cosa suonate, oltre a dirgli di andarsi ad ascoltare il disco, di cui tra pochissimo parleremo, come definireste la vostra musica? Cosa si deve aspettare che compra il vostro cd?

Direi che è un disco ad alto impatto sonoro, emotivo e ballabile inoltre registrato davvero professionalmente. Ci abbiamo speso molto tempo e abbiamo messo in Kill me Martina tutti noi stessi.

Il percorso dei D-Vines è stato un percorso piuttosto lungo. Dal 2007 in poi si sono aggiunti via via nuovi elementi che hanno portato qualcosa di nuovo. Ha subito un’evoluzione il sound del gruppo nel corso del tempo?

Si, il sound è cambiato moltissimo, riascoltando le vecchie pre-produzioni del disco direi che siamo quasi irriconoscibili rispetto al 2007! Ci siamo molto evoluti e conoscere gente e nuovi musicisti ci ha aiutato a crescere professionalmente e personalmente. Ci siamo subito amalgamati tra di noi e il fatto di trovare una strada guida su cui evolverci è una cosa che è venuta da sè.

Arriviamo ai giorni nostri. E' Uscito da poco "Kill Me Martina", il vostro primo album. Parlatecene un po'.

Abbiamo registrato le 9 tracce di Kill me Martina nel nostro studio, è stato un duro lavoro, durato alcuni mesi, ma che ha portato ad un risultato sorprendente! Il fatto di fare le cose con calma e senza pressioni è stata la scelta migliore perchè ci ha permesso di lavorare sull'album nei minimi particolari. Successivamente abbiamo affidato le tracce registrate a Maurizio Baggio dell'Hate studio per il missaggio ed il Mastering. L'album è autoprodotto dalla nostra etichetta Kill me Records per scelta, infatti crediamo che nessuno meglio di noi stessi possa gestire con cura il nostro lavoro.

So che è come chiedere a un genitore quale sia il suo figlio preferito, ma c'è un pezzo, o più pezzi, di cui vi sentite particolarmente soddisfatti?

Senza dubbi siamo soddisfatti del lavoro in generale, visto che i pezzi, inizialmente una ventina, sono stati scremati con estrema cura per giungere alla tracklist finale. Ovviamente il pezzo a cui siamo più legati emotivamente è Kill me Martina visto che è stata la prima canzone che abbiamo scritto.

Come nascono i vostri pezzi? C'è una sorta di divisione del lavoro o c'è qualcuno di voi che si dedica prevalentemente alla scrittura? Come funziona?

Ogni persona nella band cerca di fare la propria parte, c'è chi scrive, chi si occupa dell'arrangiamento e chi della registrazione fisica delle pre-produzioni, siano come una grande famiglia in cui ognuno cerca di dare il suo contributo per il raggiungimento dello scopo finale! Cerchiamo di darci consigli a vicenda e i brani nascono sotto la supervisione di tutti gli elementi della band.

Invece il lavoro in studio, a grandi linee, come si svolge? Cambiano molto i vostri brani tra la prima stesura e la versione definitiva?


I brani nascono essenzialmente in studio e non in sala prove, infatti in questo modo risulta più facile la stesura dei pezzi. Il vero punto di forza del lavoro in studio è poter sentire come gira un ritornello o un riff e modificarlo con assoluta immediatezza. I brani pre-prodotti generalmente subiscono un notevole cambiamento prima di giungere alla versione definitiva. Ci è capitato di modificare degli arrangiamenti o delle parti di elettronica addirittura in fase di missaggio.

Ci sono stati dei pezzi che sono rimasti nel cassetto? Eventualmente come operate la scelta delle tracce da inserire nella tracklist definitiva?

La scelta dei brani da inserire nel nostro album è stata quasi una lotta! Avevamo a disposizione molti pezzi e non è stato facile decidere quali sarebbero finiti nella scaletta definitiva. C'è stata qualche incongruenza tra gli elementi del gruppo, ma i 9 brani del nostro album sono frutto di una attentissima decisione comune. Per quanto riguarda i pezzi rimasti nel cassetto valuteremo poi se è il caso di riprenderli in considerazione.

E' sempre facile suonare in una band?Su determinate scelte non è semplice essere sempre d'accordo su tutto.

Le scelte fatte possono talvolta portare a litigi, ma il verro spirito di una band si vede anche in questo. Il fatto di mettersi in gioco all'interno dei D-Vines è sempre un fattore positivo. Non sempre la decisione migliore è quella voluta dalla maggior parte dei membri di una band, ma come dicevo in precedenza le incongruenze sono inevitabili e sono fattori che aiutano ogni singolo componente a crescere... e sono necessarie talvolta per conoscerci a vicenda!

Oggi come oggi per voi quanto conta l'essere indipendenti? Vantaggi e svantaggi di lavorare con un'etichetta indipendente.


Il fatto che il nostro disco sia autoprodotto la dice lunga... Crediamo che lavorare in prima persona per il nostro progetto sia stata una scelta impegnativa, ma saggia. Chi meglio di noi può promuovere un disco arrivato dopo mesi di duro lavoro? Ovviamente questo fatto non giova sull'ammomtare di impegno che ci dobbiamo autoinfliggere, ma essendo a tutti gli effetti i padri gelosi di Kill me martina non volevamo affidare a nessun terzo la nostra prima fatica da studio!

Adesso sarete impegnatissimi a suonare in giro per promuovere il cd. Il pubblico come ha accolto i vostri nuovi pezzi?


Le esibizioni stanno andando davvero bene! Abbiamo cominciato da poco un piccolo tour promozionale che ci vedrà impegnati per qualche mese e cercheremo di diffondere il più possibile la voce di “kill me martina”! Per ora abbiamo avuto una buona risposta dal nostro pubblico e oltre agli “affezionati” conosciamo sempre tanta gente nuova! Ci teniamo molto a suonare in posti diversi per non entrare nella solita routine di date e per riuscire a farci notare. Inoltre al giorno d’oggi si vendono dischi quasi unicamente nella dimensione live.

Per un gruppo la dimensione live e il contatto col pubblico sono importantissimi. Secondo voi com'è lo stato della musica da vivo in Italia? Molti artisti con cui abbiamo parlato ci hanno dipinto un quadro non molto roseo della situazione.

Purtroppo è proprio così! Finchè la gente non comincerà ad uscire di casa per andare ad un concerto in più, la situazione non migliorerà. Non vogliamo muovere una critica contro i gruppi Cover e tributi vari, ma essi non rappresentano il meglio che abbiamo in Italia, e, a quanto pare, questo le persone faticano a capirlo! Ragazzi cercate di sostenere di più la musica indipendente, vera e fatta con il cuore .

Oltre alla promozione del disco avete progetti a breve e lungo termine?


Certamente! è uscito da pochi giorni il nosto album d'esordio, ma stiamo già lavorando per la produzione di un secondo disco. Per quanto riguarda il futuro prossimo ci aspettano senz’altro molte molte date per dare voce a Kill me Martina! ROCK ON!
 

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